Subito Vazquez per dare una scossa al Palermo. Lino Mutti ancora non ha ufficializzato la scelta ma è molto tentato dall’immediato esordio del “Mudo”, il fantasista argentino appena arrivato da un altro mondo calcistico ma che ha già fatto intuire le sue qualità nei primi 10 giorni di allenamento con la squadra. Fino a ieri, il tecnico lo ha provato fra i titolari come unico trequartista, nelle interviste ha confermato che, o dall’inizio o in corso di partita, lo butterà dentro. Vuole un Palermo spavaldo, che torni a far valere la legge della Favorita, punta ad una vittoria che i rosa non ottengono dal 27 novembre (2-0 sulla Fiorentina). E senza Ilicic e Zahavi, rilancia la formula con un uomo di classe che sappia illuminare le punte dando subito fiducia a Vazquez. « Per adesso voglio avvicinare il ragazzo al ruolo e abituarlo al nostro gioco – ha spiegato Mutti – ma ho lavorato su due-tre soluzioni; devo pensare anche a mettere in campo un insieme tecnico-tattico adeguato per contrapporsi al Napoli ».
LA CONDIZIONE -Cerca insomma un equilibrio che finora fra i rosa è stato alquanto instabile. Mutti non ha nascosto ad esempio che uno dei problemi della squadra sia al momento la condizione atletica: « C’è una carenza che dipende da come è stata impostata l’annata. Ci vuole pazienza e metodo. Per ora ho impostato carichi di lavoro sopportabili per affrontare impegni immediati, contiamo di avere una condizione migliore rispetto a Novara dove negli ultimi venti minuti eravamo in affanno, anche per situazioni contingenti (inferiorità numerica ed infortuni, ndc.) . Ma toccherò anche l’aspetto fisico ».
GLI SCHEMI -Sul modulo, si allinea alle tendenze moderne (che piacciono tanto a Zamparini) sulla intercambiabilità: « Guai se una squadra non sa modellare il suo modo di stare in campo, assurdo non avere alternative. Con la sua ampia rosa, il Palermo ha diverse possibilità tattiche per proporsi, può giocare con un centrocampo a 3 o a 4. Qualcosa già si è visto a Novara, difendere più “alti”, aggredire, proporsi in maniera spavalda. Una sola partita non può far testo, ma quello è lo spirito che ci deve accompagnare ». Concede qualche importante anticipazione: « Migliaccio giocherà in mezzo al campo. Credo nelle competenze, lui sa interpretare più ruoli ma lo vedo competitivo in quella posizione. Della Rocca centrale? A Bologna lo ha già fatto, l’abbiamo provato ma non c’è solo questa soluzione… ». Non si fa illusioni sul mercato: « Aronica l’ho avuto 3 anni a Messina, è talmente un giocatore che qualunque allenatore lo vorrebbe in organico. Ma il Napoli gli ha allungato il contratto e non credo proprio che se ne priverà. Amauri? Lasciamo fare al presidente ma io in attacco ho già fior di giocatori e conto su di loro».
L’AVVERSARIO -Del Napoli sarebbe un ex, quasi dimenticato. Esonerato dopo 5 partite nel 1997/98, al termine del quale i partenopei retrocessero: « Era l’ultima gestione Ferlaino – ricorda Mutti senza astio – vivevamo in grandi ristrettezze societarie, io evidenziai i pericoli già dal ritiro ma a volte la facciata deve nascondere la sostanza… Però in quelle poche partite ci facemmo amare dal pubblico. Oggi il Napoli è nell’Olimpo del calcio italiano, fra le big. Ed è l’avversario più difficile da incontrare adesso. Il mio ritorno al Barbera? Anche da avversario ho sempre ricevuto grande affetto da parte dello stadio, per me Palermo rimane una tappa fondamentale. Sono passati 10 anni, anzi sono volati e questo forse è il dispiacere maggiore… Sarò emozionato il giusto, ma soprattutto proverò una enorme soddisfazione ad entrare in campo da allenatore del Palermo».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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