Tra l’azzurro e il rosanero, nonostante l’incompatibilità cromatica, c’è un ottimo feeling. Tanti gli scambi di mercato tra due città dal cuore caliente che hanno sempre spalancato e accolto col massimo affetto gli ultimi arrivati. Domenica Napoli e Palermo saranno una di fronte all’altro, Dossena e Aronica nella parte opposta del campo e Cavani a ricordare il suo passato siciliano. Per sviscerare quello che non si vede ma che magari si sente in questi momenti abbiamo interpellato Bortolo Mutti che da buon bergamasco nella sua carriera da allenatore non si è fatto mancare né un profumato caffè partenopeo, né un gustoso cannolo palermitano.
Mister domenica al San Paolo quasi un testacoda in classifica, risultato scontato?
«Tutt’altro. Il Palermo non merita la posizione in cui si trova. Contro il Parma ha fatto una partita eccezionale anche se alla fine è uscito dal campo a mani vuote. Il Napoli non deve abbassare la guardia e giocare al massimo ogni partita compresa quella di domenica. I rosanero sono un ottimo gruppo e davvero non mi spiego il ritardo in classifica, qualcosa si sarà inceppato ma da un momento all’altro potrebbero ripartite e il Napoli deve farsi trovare pronto. Quello che manca ai rosanero è senza dubbio un finalizzatore».
Beh il Napoli su questo fronte non si può proprio lamentare…
«Effettivamente. Cavani è quel giocatore che farebbe felice qualsiasi presidente. Oltre la sua fantastica propensione al gol bisogna sottolinearne anche l’atteggiamento in campo. Sempre grintoso e motivato, com’era al tempo Maradona. Il Matador è il classico giocatore intorno al quale costruire una squadra vincente. Credo che questo lui voglia da De Laurentiis e credo che il presidente debba accontentare lui e tutti i tifosi».
Ma lei che conosce Zamparini, ci sa dire se si sarà mangiato le mani nel vederlo segnare così già dalla prima stagione dopo Palermo?
«Non credo, conosco bene il presidente e sono certo che sarà comunque felice per l’evoluzione di Cavani. Anzi ha avuto il merito di farlo conoscere alla piazza della Serie A e credo che una certa plusvalenza l’abbia fatta con la sua cessione. Zamparini conosce bene il calcio e il Matador non è né il primo né l’ultimo che è passato in rosanero diventando famoso poco dopo».
Cosa passerà per la testa ad Aronica e Dossena al San Paolo?
«Sono andati via con grande serenità. Hanno dato molto alla maglia azzurra e il Napoli ha permesso loro di dare lustro alla carriera. Ovviamente da grandi professionisti quali sono cercheranno di dare il massimo contributo con la casacca del Palermo, anzi forse si impegneranno anche di più per non sfigurare davanti al pubblico che fino a qualche giorno fa li applaudiva».
Per il mercato si parla tanto di un vice-Cavani, lei chi consiglierebbe?
«Sono un grosso fan di Destro che alla Roma non sta trovando grosso spazio. È un calciatore che deve ancora crescere e farlo all’ombra del Matador sarebbe per lui l’insegnamento migliore. Poi posso suggerire anche Palacio, anche se credo sia difficile che Stramaccioni se ne possa privare» Questo Napoli dove può arrivare? «Ha un solo obiettivo, lo scudetto. Deve quindi perseguirlo da ora alla fine. Senza risparmiarsi».
Per chiudere cosa le è rimasto nel cuore di questa città?
«Sento ancora il profumo del caffè di Tommaso Starace nello spogliatoio. Grande».
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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