Sulley Muntari, centrocampista del Milan, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello sport nella quale parla della sfida di domenica contro il Napoli e del suo rapporto con Benitez. Il ghanese, inoltre, riserva parole importanti per il gioiellino azzurro Marek Hamsik:
Buongiorno Muntari, ma chi vince questa volta?
«Io dico che non perdiamo, ma che, anzi, dobbiamo battere il Napoli perchè giochiamo in casa, perché questa è la nostra partita, daremo il massimo».
Chi sarà il protagonista della serata?
«Da una parte il Milan, dall’altra Hamsik».
Un campione vero?
«Molto di più, è un autentico spettacolo!».
Che Milan vedremo?
«Tosto, come al solito. Non molliamo mai, pur giocando magari non benissimo».
Ci saranno ancora molti milanisti assenti.
«Non è il momento che avremmo desiderato, abbiamo qualche compagno fuori, questo fa parte del calcio. Sopportiamo fino a quando entrano tutti».
Ma il Milan non parte certo favorito contro il Napoli.
«Noi siamo tranquilli, abbiamo i piedi per terra, quello che gli altri dicono non conta niente. Noi sappiamo come siamo e come affrontare la partita. Il Napoli non è una squadra normale, si può battere ma non è certo facile».
Sono in tanti a criticare questo Milan?
«Facciano pure… Parlare non costa niente, è gratis…».
Perché non piace?
«Non lo so. Io dico che giochiamo a calcio, non a golf… Bisogna vincere, le partite vanno giocate combattendo».
Bisogna essere ottimisti?
«Certo. Contro il Napoli non perderemo. L’opinione di chi ci critica non conta nulla. A noi interessa solo il sostegno dei nostri tifosi».
Muntari è l’emblema di questa squadra: non molla mai, lotta fino in fondo.
«È vero, ma io sono fatto così. Vivo per la mia squadra, voglio dare sempre il massimo».
Due gol consecutivi contro Torino e Celtic, entrambi decisivi.
«Io devo stare bene, devo correre in mezzo al campo. Ho la fortuna di avere vicino De Jong, che copre bene, ti dà sicurezza.Puoi guardare e andare avanti. I nostri attaccanti ti aiutano a difendere».
Questo Milan è in grado di correre per 100 minuti di fila…
«Il merito è dei nostri preparatori. Sono i migliori».
Adesso l’ultimo quarto d’ora di gara è diventata la «zona Allegri».
«Sì, ci vuole anche un po’ di fortuna, ma questa arriva quando metti forza e voglia. Non puoi restare inditero, devi sempre essere vicino alla porta se vuoi fare gol».
Allegri cosa vi chiede in questi casi?
«Tanti inserimenti, dobbiamo accompagnare gli attaccanti, tutti i centrocampisti devono andare sempre avanti».
Balotelli potrebbe fare ancora una volta la differenza?
«Conosco Mario da quando era ancora un ragazzino nell’Inter. È cresciuto, è maturato molto, può essere uno dei leader di questa squadra, può decidere la partita».
Meglio come centravanti o senza un ruolo ben preciso, alla Ibrahimovic?
« Per me può fare quello che vuole. Ibra è diverso. Balotelli può stare largo o centrale, dipende da noi come riusciamo a stare in campo con lui».
Muntari-Benitez, non c’eravamo mai tanto amati…
«No, non è vero. Fu lui a darmi il permesso di andare a casa, invece, che in tribuna quando eravamo tutti e due all’Inter… È l’allenatore che decide queste cose, non altre persone. Io non voglio parlare di gente che non è stata importante nella mia vita, non mi interessa».
Il tecnico spagnolo farà bene al Napoli?
«Benitez è un grande allenatore. L’esperienza non completamente positiva all’Inter va considerata fine a se stessa».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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