È come se in campo ci fossero due formazioni, due generazioni, che si scontrano. Alla prima appartengono i giovani vogliosi di ritornare alle loro abitudini pre Covid: l’aperitivo collettivo e il divertimento a strettissimo contatto. Alla seconda gli «altri», gente più adulta, che potrebbero essere i loro genitori e nonni, indignati dalle immagini che vedono.
È la radiografia di un fenomeno di cronaca di queste ultime ore, documentato dai numerosi video caricati sui social, conseguenza del ritorno alla (parziale) libertà di movimento: la cosiddetta movida, andata in scena nelle piazze e nelle strade di diverse città italiane. Spopolano sulla rete i volti di giovani senza mascherina vicini, molto vicini l’uno all’altro, con l’aperitivo in mano. In parecchi hanno identificato nel comportamento di questa generazione di ventenni-trentenni, l’esempio del comportamento sbagliato, da irresponsabili. La mancanza di rispetto. Allo scontro hanno partecipato anche sindaci e presidenti di Regione. Tra i più infuriati c’è il governatore veneto Luca Zaia, che si dice scosso dalle immagini di movida post quarantena a Padova. «Persone con il cocktail in mano e senza mascherina, questo è senso del rispetto civico che è pari a zero. Un amico mi ha mandato foto di un sacco di gente. Gli ho risposto: “Li aspetteremo davanti alle porte dell’ospedale”».
Un video pubblicato sulla story di una pagina Instagram sta facendo il giro del web. Riprende una scena accaduta lunedì sera a Padova in piazza dei Signori, all’angolo con via Dante, davanti a un bar. Altre immagini hanno inquadrato gli assembramenti sotto i portici della zona universitaria e di altre vie del centro sotto una forte pioggia. Pochissime le mascherine. A tarda notte per disperdere la folla sono intervenuti i carabinieri. Un militare è stato colpito al volto da un giovane di 23 anni. È stato arrestato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. A Bologna è stato il sindaco Virginio Merola a chiedere ai giovani comportamenti più responsabili, con un messaggio su Facebook: «Si continua a lottare contro il virus. Contiamo sulla vostra responsabilità anche nella movida».Via Petroni è uno dei punti della vita notturna universitaria bolognese. Chi c’è stato in questi giorni ha detto che sembrava di essere tornati ai mesi precedenti la pandemia. Alberto Aitini, assessore comunale alla Sicurezza, dopo gli assembramenti registrati in un’altra via di locali (Pratello) ha minacciato: «Ricorreremo alle multe».
Assembramenti, molti senza mascherina, stradine affollate. Lo scenario appena descritto è la zona della Vucciria a Palermo, storico mercato con decine di pub e locali e punto di riferimento della movida cittadina. Nei giorni scorsi il sindaco Leoluca Orlando aveva avvertito: «Sono pronto a chiudere le piazze se non si rispetteranno le distanze». Dopo le immagini diventate virali, il sindaco ha pronunciato il suo ultimatum: «Bisogna smettere di fare passeggiate inutili nella stessa strada, creando condizioni per un danno irreparabile». Il refrain s’è come srotolato in molte altre piazze. A Ferrara il sindaco Alan Fabbri (da oggi) ha reso obbligatorie le mascherine anche all’aperto. Non gli sono piaciuti gli assembramenti nelle piazze. Ad Ascoli ha parlato il questore Pomponio: «Così non va bene». Non c’entra la movida a San Severo (Foggia) dove la voglia di festa ha preso le forme dei fuochi d’artificio in onore della Madonna del Soccorso nel rione Luisa Fantasia. I festeggiamenti non erano autorizzati. Un video riprende la scena. E in un post su Facebook è comparsa la dedica ad un boss (Coccione), ucciso due anni fa.
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