I complimenti a caldo di Mazzarri, poi quelli di Mourinho via sms, infine le telefonate degli ex compagni di squadra, della Lazio e dell’Inter. Goran Pandev ha ringraziato e promesso prima a se stesso e poi a chi l’ha chiamato: «Spero che siano i primi di una lunga serie. Ne avevo bisogno. Ora che mi sono messo alle spalle tutti i problemi fisici, conto di farmi apprezzare anche dall’allenatore, dalla società e dai tifosi del Napoli» .
Goran Pandev si sente rinato dopo la doppietta dell’altra sera. Ed ora punta a diventare il quarto tenore del Napoli. Con l’umiltà che l’ha sempre contraddistinto. Magari ritagliandosi un po’ di spazio anche in Champions League. Perchè di esperienza internazionale non è da meno ai suoi attuali compagni di squadra. Ai tempi della Lazio trafisse tre volte il Real Madrid, doppietta all’andata, gol al Bernabeu. Fu allora che Bayern Monaco e Liverpool si fecero avanti con Lotito. E con l’Inter ha vinto tutto quello che c’era da vincere, realizzando un gol fondamentale a Monaco di Baviera.
CON MAZZARRI – Pandev sentiva di potersi sbloccare proprio con la Juve, una squadra a cui già aveva fatto gol più volte con la maglia della Lazio. E quando Cavani è stato costretto a dare forfait, ha immediatamente rassicurato l’allenatore: «Mister, conti pure su di me. Dove devo posizionarmi in campo e come vuole che giochi?» . Ormai avevano chiarito l’equivoco sorto a Bergamo al momento della sostituzione. Si trattava solo di una reazione istintiva dettata dalla rabbia del momento. E’ bastato parlarne a quattr’occhi. Mazzarri lo stima. E da ieri l’altro. Lo segue dal giorno in cui con la Lazio di Delio Rossi andò ad espugnare il campo della Reggina di Mazzarri che stava risalendo la china del meno-undici.
Il tecnico toscano lo stima al punto che l’avrebbe voluto al Napoli già l’estate del 2009. Ma l’ingaggio era quello che era e l’Inter non era disposta a privarsene. Viceversa, Pandev, sperava un giorno di poter essere guidato da Mazzarri, un allenatore alla Mourinho o alla Delio Rossi, che sa come mettere in condizione un attaccante di esplodere. Soprattutto, un bomber come lui, capace di avvitarsi in area su stesso e battere a rete, oppure realizzare gol impossibili da media e breve distanza.
CON LA SOCIETA’ – Al Napoli è arrivato in prestito secco e grazie ai buoni rapporti tra Moratti e De Laurentiis è stata trovata un’intesa anche per l’ingaggio. Ma fino a giugno, Kung Fu spera di convincere il club partenopeo ad acquistarlo. Con l’Inter ha un contratto che scade tra due anni. Ma Napoli è la città che sta restituendo a lui (ed alla sua famiglia, moglie e due bambini) la gioia di giocare a calcio. Resterebbe volentieri. Non a caso, appena seppe di un interessamento del Napoli (dopo tanti rifiuti) non esitò a fare le valigie ed a firmare il contratto di trasferimento in un lampo.
CON I TIFOSI – Il feeling è scoppiato martedì notte. Ma prima della sfida con la Juve, il pubblico di Napoli ne aveva ammirato gli sforzi per ritrovare la condizione, compreso i disagi, aspettava solo che da un momento all’altro potesse ritornare il bomber della Lazio di Delio Rossi, oppure quello dell’Inter di Mourinho. Non poteva Pandev tutto d’un tratto aver smarrito il fiuto del gol. E quel momento è arrivato quando la disperazione per il forfait di Cavani s’era diffusa nella tifoseria. Ma Mazzarri sapeva che Kung Fu avrebbe tirato fuori tutto: orgoglio, tenacia e classe. Ed in campo l’ha dimostrato. Ora sotto con il Lecce, poi il Villarreal, ed a seguire un campionato in cui Pandev vuole farla da protagonista pur sapendo di avere davanti tre tenori. Lo spazio per «cantare» c’è, anche perchè il bomber prediletto da Mourinho, possiede le caratteristiche per rimpiazzarli tutti e tre.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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