NAPOLI – E’ arrabbiato, ovviamente. Anzi, particolarmente arrabbiato se vogliamo, perché Morgan De Sanctis del Napoli non è soltanto il portiere, ma è anche un tifoso vero. Da sempre. E, da sempre, è decisivo. Lo ha confermato ieri, a freddo, nonostante una serata vissuta più altro da spettatore in mezzo al gelo, sventando con reattività e nervi saldi l’occasione di Rennella a tu per tu con i piedi. A mo’ di contrasto. Come un libero d’altri tempi. E’ perfettamente d’attualità, invece, il suo bilancio finale, sintetizzabile in pochi ma incisivi concetti: « Siamo rammaricati, è vero, ma guai a disperare: il Napoli è comunque in lotta su tre fronti». E non solo: «Vorrà dire che da Milano ricominceremo a fare punti importanti».
– Eccolo, il volto del post Cesena. Lui c’è. Parla e si confronta, racconta e analizza. E non si limita all’ordinario né lesina critiche costruttive: «Nessuno è felice, nessuno è contento di come stanno andando le cose in campionato in questo periodo, ma allo stesso tempo è sacrosanto sottolineare che questa squadra è in piena lotta anche in Champions e in Coppa Italia». E ancora: «Non siamo riusciti a infilare un ciclo positivo di partite in questo ultimo scorcio di campionato post-Villareal, e così ci ritroviamo con pochi punti e con una classifica meno brillante». Non fa una piega.
– Ma la carica non manca: «Nessuno è felice, ripeto. La squadra, tutta, è consapevole che la situazione poco esaltante dell’ultimo periodo di campionato, ma pensiamo anche alla Coppa Italia e alla Champions: non c’è alcun motivo per disperare, ma è ovvio che il malcontento generale ci crea un po’ di rammarico». E allora, la promessa. Diciamo più che altro un messaggio di fiducia spedito direttamente al popolo azzurro: «Abbiamo voglia di tornare a fare punti e risultati importanti sin da Milano». Se si giocherà.
«Non so cosa accadrà, ma la sicurezza è sempre la prima cosa. In ogni caso, nessun calciatore ha il piacere di giocare d’inverno e di sera. Anzi, tutti vorrebbero giocare sin da luglio, piuttosto che cimentarsi nelle varie coppette ‘marmellata’ o nelle coppette ‘cioccolata’ che si fanno per soldi: non è questo il modo di formulare i calendari. Io sono consigliere dell’Assocalciatori e mi assumo la responsabilità di ciò che dico».
Poi, chiusura sul Cesena. Che è l’attualità. Amara, per com’è andata: «Il gol di Pandev mi sembrava regolare, e anche le cinque ammonizioni ci sono sembrate un po’ troppe considerando che il Napoli non ha certo giocato una partita, diciamo così, cattiva. Comunque, spetta alla società sottolineare certe cose. E del resto, capita a tutti di sbagliare. Arbitro o guardalinee che sia».
– E anche alla squadra, dal suo onesto punto di vista: «Voglio sottolineare e precisare una cosa: non sono stati gli arbitraggi di questo periodo a condizionare i nostri risultati». Il Cesena, invece, ha fatto la sua parte: «Abbiamo giocato una partita diciamo prevedibile, contro un avversario venuto a chiudersi e a ripartire in contropiede».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
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