Avranno da lavorare tanto i due difensori centrodestra di Napoli e Juventus. Quelli che attualmente coprono il ruolo dove tanti anni fa giocava io. Probabilmente più Barzagli che Campagnaro dovrà soffrire nella partita del 20 ottobre a Torino. Se la Signora gioca come di solito e fa la partita, è costretta a lasciare degli spazi a calciatori come Cavani e Hamsik e quindi per il bianconero non sarà un pomeriggio come gli altri. L’azzurro avrà, invece, un punto di riferimento dovrà fare molta attenzione. Sono due modi diversi di affrontare la partita ma il succo è sempre lo stesso. La partita della settimana prossima io la riporto a quella che vincemmo 1-3 a Torino nell’anno dello scudetto. Le situazioni si somigliano molto: allora era novembre e qui sarà fine ottobre. Era la nona giornata mentre questa è l’ottava. Come andrà a finire non lo so ma vivendo questa attesa da lontano dico che tante cose si somigliano. La verità è che sono sempre state partite particolari. Appena arrivato a Napoli sapevo che si doveva giocare solo per la partita contro la Juventus. L’ambiente ce lo faceva sentire chiaramente. Noi vivevamo molto la città, a parte Maradona, non eravamo così blindati come lo sono i calciatori oggi. Andavamo in giro per la città da soli e i tifosi ci chiedevano di vincere una sola gara: quella contro i bianconeri. Juve e Napoli si somigliano anche se con qualche differenza. Entrambe le formazioni sfruttano bene le caratteristiche dei propri campioni. Lavorano di squadra, si aiutano, sono dei buoni gruppi che nei momenti di difficoltà non mollano. Se la cavano bene. La Juve ha Pirlo che fa la differenza ma il Napoli ha davanti Cavani che fa paura. Conte e Mazzarri stanno facendo un gran lavoro ma io parte da un presupposto tutto mio che può essere anche sbagliato. Personalmente non ho mai visto un allenatore bravo vincere con una squadra priva di campioni. Capitano le annate dove puoi disputare una stagione importante ma alla fine non metti niente in bacheca. Faccio sempre l’esempio facile di Trapattoni. Ancora oggi dimostra il suo valore ma quando è andato al Cagliari non è riuscito a fare nulla perché non c’era una rosa adeguata. Ripeto, uno che è bravo di suo e non ha dei top player non vince. I viaggi influiscono tanto sui calciatori. Anche in questo caso Juventus e Napoli sono allo stesso livello. Sono tutti nazionali, che siano italiani o slovacchi. Cambia poco sotto questo profilo. Non so se sia stato giusto o meno mettere questa partita dopo la sosta. A noi arrivò alla nona giornata, vincemmo quella e ci diede più convinzione nei nostri mezzi. Quest’anno nessuno delle due formazioni si può lamentare. Nessuno ha giustificazioni. La partita non è decisiva, se dovessero pareggiare la convinzione sarà sempre la stessa, cioè che sono forti e possono ambire a grandi obiettivi. Non è detto, comunque, che chi vincerà sabato prossimo poi vincerà lo scudetto. Può essere anche che con il passare delle giornate arrivi qualche squadra che oggi è dietro in classifica e vinca lo scudetto. Nessuno può dirlo. Siamo solo all’inizio di una stagione che può nascondere molte insidie. Certo è che si affrontano due formazioni che hanno avuto una partenza sprint rispetto a tutte le altre. C’è l’Inter che sta recuperando, anche la Lazio sta facendo bene. Bisogna capire se avranno tutte la continuità di risultati.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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