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Morandi: “Bologna, che vergogna quei cori! Adesso basta, io me ne vado”

C’era un ragazzo che come lui si è stancato. Nauseato, schifato. « Ieri (domenica, ndr) è successo qualcosa di inqualificabile e di cui mi sono vergognato ». E’ successo che la curva Bulgarelli (altro sfregio a un campione che fece della pulizia la sua cifra) ha intonato cori offensivi (« Vesuvio lavali col fuoco ») sulle note del celebre brano « Caruso », canzone di Lucio Dalla. Una vergogna, una miseria. L’iniziativa di far sentire la canzone prima dell’entrata in campo delle squadre era stata sostenuta da Gianni Morandi. Che ora è indignato. Offeso. Spossato da tanta desolazione. Per questo vuole dimettersi. E lasciare la carica di presidente onorario, che gli venne conferita. « Fare il presidente onorario non mi piace più », ha detto Morandi ieri, «Maleducazione da deficienti» Il presidente onorario rossoblù canta la canzone «Caruso» per i senzatetto di Bologna Guaraldi vuole farlo restareall’ora di pranzo,
in un ristorante cittadino, in occasione dell’incontro annuale con i senzatetto di Bologna, giornata di beneficienza che era stata ideata proprio dall’amico Lucio Dalla. E lo dice prima di omaggiare l’amico, cantando proprio quella canzone, « Caruso », sfregiata dai tifosi della curva.
« Dimettermi? Ci sto seriamente pensando, del resto anche il mio amico Lucio andava per il mondo a portare in alto i nostri colori e non faceva parte della società ». A questo punto imbraccia la chitarra e parte tra gli applausi con i suoi successi e quelli di Dalla, quindi si ferma al tavolo occupato dal tecnico del Bologna Davide Ballardini e attacca con « Romagna mia ». Il clima è disteso, ma Morandi nasconde cupezza d’animo.
GIANNI RIPENSACI – Albano Guaraldi ha condannato i fischi e i cori del Dall’Ara (« Non li ho sentiti, se ci sono stati penso che siano sbagliati, era un gesto distensivo e doveva unire tutti. Siamo ancora civilissimi. Purtroppo, a volte, succedono queste cose che biasimo e non condivido »), e ha cercato di convincere Morandi a tornare sui propri passi. Ed è pronto, il presidente del Bologna, a respingere le dimissioni di Morandi. L’ha fatto ieri, telefonandogli; lo farà anche oggi.
In mattinata, però, Morandi aveva postato su Facebook: « Non mi riconosco in chi oltraggia la figura di Lucio Dalla e insulta gli avversari. Non credevo che il tifo fosse degenerato a questo punto. Sono lontani i tempi quando lo stadio di Bologna veniva preso ad esempio per la civiltà e la sportività del pubblico presente, che sapeva addirittura applaudire la squadra avversaria quando giocava meglio della nostra. Non so quanti fossero ieri quegli incivili, capaci di un simile comportamento. Spero fossero pochi, ma certamente io non mi riconosco in loro, che oltraggiano la figura di Lucio e insultano gli avversari con questa maleducazione deficiente. E essere il presidente onorario, anche se è una carica simbolica e forse inutile, non mi piace più ».
Dal canto suo, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha voluto ringraziare Gianni Morandi per le parole spese contro i cori razzisti allo stadio: «Lo sport e il calcio non possono diventare occasione di discriminazione territoriale – ha sottolineato De Magistris – ma devono essere occasione di promozione dei valori della convivenza e della tolleranza. Da sindaco di Napoli ringrazio Gianni Morandi, il sindaco di Bologna Merola e tutti coloro che si sono espressi a condanna dei cori razzisti pronunciati allo stadio».
CURVA SOSPESA – Intanto il Giudice Sportivo Gianpaolo Tosel ha deliberato la chiusura per un turno della Curva Bulgarelli di Bologna dopo le espressioni di discriminazione territoriale rivolte dal pubblico di casa nei confronti dei tifosi partenopei e per lo striscione apparso durante la gara che recitava « Sarà un piacere quando il Vesuvio farà il suo dovere ». La squalifica è comunque sospesa per un periodo di un anno con l’avvertenza che, in caso di una condotta recidiva da parte della curva felsinea, la sospensione verrà revocata. La Procura intanto attende gli atti dalla Digos. E’ molto probabile che venga aperto un fascicolo d’indagine sulla vicenda.

Fonte: Corriere dello Sport

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