“Non doveva finire così”. Riccardo Montolivo ha deciso di rompere il silenzio sul suo addio al Milan e a questo punto anche al calcio giocato. “Alla fine ho ricevuto anche i complimenti dell’allenatore, mi ha detto che lui al posto mio avrebbe fatto il pazzo. E lì mi sono sentito preso in giro ancora una volta”. L’allenatore in questione è, ovviamente, Gennaro Gattuso, che con la dirigenza rossonera all’epoca decise di non contare più sull’ex capitano: nell’intervista al Corriere dello Sport spiega infatti di essere rimasto dopo una stagione in cui aveva giocato pochissimo negli ultimi mesi, salvo poi essere accantonato dalla tournée americana con un semplice sms.
Poi è cambiata la proprietà.
“Leonardo mi rassicurò. Da quel momento smisi di essere considerato: mi allenavo da solo o con Halilovic, a parte il torello. Contro la Juve, in finale di Coppa Italia, l’allenatore mi fece entrare all’ottantesimo”.
La prima convocazione con Gattuso.
“Mi spiegò che mancavano Brescianini e Torrasi, due Primavera neanche aggregati alla prima squadra. Il massimo fu quando Biglia era assente e io andai in panchina: Mauri regista e Calabria mezzala. Poi il primo chiese il cambio: Calabria, un terzino, andò centrale e Calhanoglu fece la mezzala”.
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