Quest’oggi al centro commerciale “La Cartiera” il comitato organizzatore di Football Leader ha illustrato il programma completo della kermesse di quest’anno che si terrà il 24, 25 e 26 maggio prossimi presso il Grand Hotel Il Saraceno di Amalfi. Presente anche l’allenatore della Sampdoria Vincenzo Montella che ha ricevuto lo speciale riconoscimento «Amalfi», assegnato dal Comune della “Divina Costiera” e dalla DGS Sport&Cultura, organizzatrice dell’evento realizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Allenatori Calcio (Aiac). Ecco le sue dichiarazioni in conferenza stampa:
“Ci Sono stati tanti attaccanti del mio territorio, Tra Castelcisterna e Pomigliano, penso a Caccia e Di Natale per esempio. Era piu’ facile affinare la tecnica una volta perche’ si giocava di piu’ per strada. In tutti I settori spesso bisogna andare altrove per emergere, essendo ancorati al proprio territorio si rischia di perdere la concentrazione. Andai via a tredici anni, l’Empoli e’ stato fondamentale per crescere, era un’eccellenza e ancora oggi lo e’. In Campania non ci sono tante strutture all’altezza. Non ho rimpianti, qualche sogno da inseguire ma ho una carriera ancora lunga. Ho deciso di fare l’allenatore quando ho smesso di essere un calciatore, ho iniziato con I ragazzini per misurare la mia passione. Le esperienze negative sono piu’ formative di quelle positive, a Genova e’ quella in cui ho Imparato di piu’ soprattutto perche’ sono subentrato in corsa. Soprannome aeroplanino? E’ nato perche’ dopo un gol feci spontaneamente questo gesto. Lo vorrebbe un Montella? Ci sono calciatori migliori. Contatti col Napoli? Ho parlato con De Laurentiis ma non c’e’ stato nulla di concreto. Nazionale? Non conta l’eta’, penso sia molto piu’ difficile riuscire a far coesistere Le culture diverse che incontri in un club. A me piace allenare, e’ un orgoglio essere accostato alla nazionale. Verdone? E’ stato a casa mia quando abbiamo festeggiato lo scudetto con la Roma, non ho parlato con lui di De Laurentiis. Credo che gli allenatori debbano assecondare le caratteristiche dei giocatori ma ci deve stare una strategia di costruzione e organizzazione della squadra. Cambi tattici durante la partita? Si possono anche fare ma la cosa importante e’ rendere i calciatori preparati, in modo che sappiamo cosa fare. Ho un contratto con la Sampdoria firmato a novembre, abbiamo rinnovato un percorso insieme, a me piacciono le sfide. Nazionale? Mi riempie d’orgoglio che sia stato fatto anche il mio nome. Non abbiamo parlato di nomi ma di obiettivi e programmazione della Sampdoria, in futuro parleremo di uomini. Non sempre se non arrivi primo vuol dire che e’ mancato qualcosa, il Napoli ha fatto una grandissima stagione”
Dai nostri inviati alla “Cartiera” Ciro Troise e Antonio Balasco
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