L’allenatore della Fiorentina, Vincenzo Montella ha dichiarato in un’intervista al quotidiano La Repubblica: “La svolta è avvenuta a fine novembre, dopo la sconfitta col Napoli. Andrea Dalle Valle venne a parlarci, fu molto incoraggiante e deciso. L’atmosfera cambiò all’improvviso e così andammo a Verona a vincere, ma i frutti di quel cambio di passo sono arrivati in questo 2015. Sapevo che Salah era un giocatore dal talento straordinario, ma non potevo immaginare che riuscisse a segnare subito tutti quei gol. La crescita di questa Fiorentina è prima di tutto una questione di testa. In tre anni siamo andati oltre noi stessi. La mentalità è diventata adulta, lo spirito quello di chi ha veramente fame. Chi gioca nella Fiorentina conosce dei valori importanti come la generosità, il rispetto della maglia e l’idea di divertirsi e far divertire. Fame e sorriso, noi siamo così. A inizio stagione ero preoccupato, teso. C’erano stati dei problemi e io ancora dovevo capire dei dettagli fondamentali di questo lavoro. Tanto per cominciare pensavo che mi bastasse aver smesso da pochi anni di essere un calciatore per capire cosa passasse per la testa dei miei uomini, invece le cose non sono così automatiche. In questo senso mi sono rimesso in discussione. Poi ho capito che con quelli che non la pensano come te è inutile intestardirsi. Penso ad alcune discussioni che ho avuto, confronti duri, ma utili”.
FUTURO – “Sto bene qui e poi ho un contratto. Il gossip va preso per quello che è, io vorrei poter continuare a crescere. Un professionista deve immaginare sempre nuove sfide, a fine stagione discuteremo di ciò che vogliamo fare in futuro. La mia idea è quella di continuare a crescere tutti in insieme. Vincere a Firenze sarebbe davvero speciale, per questo dico: proviamoci, no? Zona Champions, Coppa Italia o Europa League? Noi vogliamo insistere su tutte le strade, di sicuro però ci piacerebbe alzare una Coppa. Quella resta. Quella sarebbe nostra, della Fiorentina. La Dinamo Kiev è una squadra concreta e forte fisicamente, non sarà facile. Il giocatore dei miei sogni? Higuain. Italiani no? Sì, ma di giocatori italiani forti in giro ce ne sono. Verratti per esempio e poi Zaza, Berardi, Immobile, Bertolacci… La polemica sugli oriundi in Nazionale? In teoria mi piacerebbe che la maglia azzurra la indossassero giocatori nati in Italia, ma considerato che questo è il regolamento anche io agirei esattamente come ha agito Conte”.
Fonte: Calciomercato.com
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