Emiliano Mondonico, 435 panchine in serie A e oltre mille in carriera, ha allenato il Napoli nel 2000-2001, subentrando a Zeman.
Mazzarri è indeciso, secondo lei resterà o meno a Napoli?
«Difficile dirlo. Per il Napoli la prossima stagione sarà estremamente difficile. Dopo il meritatissimo secondo posto, il Napoli deve puntare a qualcosa di più. Sicuramente sarebbe più facile allenare l’Inter, difficile fare peggio di quest’anno. Sono situazioni che pesano nella scelta futura, anche dello stesso Mazzarri».
Dovesse andar via, quale è l’identikit dell’allenatore giusto per questo Napoli?
«Un allenatore totalmente opposto a Mazzarri, sia per carattere che per idee tattiche. Poiché è impossibile trovare un suo alter ego, bisogna puntare su un tecnico che abbia un rapporto diverso con la squadra, che sia meno vulcanico in panchina e che imposti un altro modulo. Un po’ come è accaduto alla Juve passando da Ranieri a Conte».
La continuità tecnica, tuttavia, andrebbe a farsi benedire...
«Non potendo fare quello che ha fatto Mazzarri, se viene uno simile a lui il gruppo di calciatori non potrà godere dell’effetto novità, non potrà sorprendere i suoi ragazzi che invece sarebbero indotti al paragone immediato. Un allenatore deve avere qualcosa di nuovo da dire, cambiando metodologia di lavoro. Dovrebbe presentarsi al gruppo in modo diverso varando subito un chiaro cambiamento di modulo, soprattutto se andrà via anche Cavani».
E perché?
«Non esiste al mondo un attaccante come Cavani. Se dovesse andar via il Napoli non deve cercare un omologo ma cambiare sistema di gioco con attaccanti diversi, puntando magari sul 4-3-3 e sull’esplosione di Insigne. Ecco perché il nuovo tecnico dovrebbe essere per il Napoli esattamente il contrario di quello che è stato Mazzarri, tranne, ovviamente, per i risultati».
Quale allenatore, in particolare, vede bene sulla panchina del Napoli?
«Le scelte spettano alla società. Leggo alcuni nomi e tra essi vedrei bene Guidolin, che è caratterialmente diverso e sa lavorare con i giovani. Con lui i ragazzi potrebbero sentire un’altra voce, un’altra maniera di conduzione. Ho letto anche di Benitez, non sarebbe male, anche perché in Italia si tende a dare più tempo e credito ad un tecnico straniero».
Serve, in ogni caso, un allenatore di personalità?
«Assolutamente, allenare il Napoli è roba da grandi. La squadra è tra le più interessanti e competitive d’Italia, ha bisogno di una guida sicura, autorevole, che sia giovane o esperto poco importa, basta che abbia carisma».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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