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Mondiali – Nuovi impianti: crisi diplomatica tra Brasile e Fifa

Un’espressione francese usata dal segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, «se donner un coup de pied aux fesses», che in portoghese è stata tradotta «darsi un calcio  nel sedere», ha ulteriormente aggravato l’incessante crisi nei rapporti tra il Brasile e l’ente  di Zurigo sull’organizzazione dei Mondiali di calcio 2014. A differenza di quanto probabilmente sarebbe successo alcuni anni fa, tuttavia, adesso è il gigante sudamericano a mostrare i muscoli e a costringere la Federazione internazionale del pallone a indietreggiare. Il pomo della discordia, stavolta, è una frase usata da Valcke nei giorni scorsi a Londra per criticare la lentezza e gli ostacoli nelle opere che stanno  accompagnando i preparativi per la Coppa. A poco sembra servito il tentativo tardivo di  Valcke di correre ai ripari: nonostante una presentazione formale di scuse, il governo   brasiliano ha confermato di non ritenerlo più un suo interlocutore diretto per le questioni legate alla Coppa. Il segretario speciale per le Questioni internazionali, Marco Aurelio Garcia, è andato anche oltre, dando del «vagabondo» e del «colonialista» al manager Fifa. Il tono utilizzato da Valcke ha poi finito per creare un fronte compatto e trasversale anche tra i partiti politici, di maggioranza ma anche di opposizione all’esecutivo della presidente della Repubblica, Dilma Rousseff. Al di là delle divergenze personali, la stampa brasiliana suggerisce che il clima di tensione tra Brasilia e Zurigo possa nascondere anche  un effettivo ritardo nei cantieri mondiali. A mettere sale sulle ferite ci ha pensato anche la  stampa specializzata, che ha ricordato come, in base al contratto firmato nel 2007 dal  governo brasiliano e la Fifa, quest’ultima ha tempo fino al prossimo 1 giugno per  eventualmente cambiare la sede dei Mondiali senza dover pagare nessuna multa.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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