NAPOLI – L’ora X sta per scoccare: e quando arriverà il (fatidico) momento della firma, lo champagne scorrerrà a fiumi. «Perché Lorenzo non chiede altro» . L’estate del 2018: è quello l’orizzonte, l’attracco naturale per far compagnia ad Hamsik e per appagar se stesso, il segnale d’una fiducia illimitata da ricevere attraverso un rinnovo ch’è nell’aria e che viene ormai annunciato pubblicamente, via etere, da Fabio Andreotti. «Ci incontreremo, quasi sicuramente, prima del fine settimana» . E sarà ancora (e per sempre) il «magnifico» Insigne, l’enfant prodige e anche un po’ terribile che s’è già vestito da principe azzurro.
I LOVE NAPLES – Parliamone:e ne parleranno. Perché è (inevitabilmente) chiaro che questi son giorni utili per riflettere su ciò che sarà il futuro, avendo praticamente «scarabocchiato» sul passaporto e quell’ipotesi d’Inghilterra sorta nello scorso giugno con l’arrivo del Sunderland a Castelvolturno. «L’interessamento del club venne confermato direttamente da Bigon, ma l’intersse comune di Insigne e della società è quello di proseguire assieme questo percorso». Avanti tutta e avanti anche tutti su quel contratto da definire a breve giro, su questa dimensione felicissima che la triade di procuratori (Antonio Ottaviano, Fabio Andreotti e Franco Della Monica) tutela con soddisfazione: Napoli, Napoli e ancora Napoli, perché la scelta è di cuore, è nata nella culla, e non è mai stata alterata dagli eventi. «Lorenzo vuole rimanere nel Napoli a vita».
ADEGUAMENTO – Insigne forever: ma, per cominciare, s’interverrà sull’attuale contratto, si aggiorneranno i parametri e si provvederà a spostare la scadenza di dodici mesi, per dare ulteriormente senso a quest’unione che non prevede scompensi e che attraverso Kiss Kiss viene ribadita prossima al rafforzamento. «Non so quante volte ci si debba incontrare, magari potrebbe essere sufficiente anche la prossima occasione. Insigne ha manifestato il proprio desiderio ripetutamente, lui è orgoglioso di poter giocare nel Napoli e di rimanerci. Il suo entusiasmo è evidente, penso si sia notato anche in queste prime amichevoli».
LE PREMESSE – Niente male come inizio: due assist e gol (su rigore) con il Galatasaray; poi la zampata per l’1-0 con l’Arsenal e cross al bacio per Behrami nei suoi quarantacinque minuti vibranti con il Benfica: il «nuovo» Insigne, che quello che gioca tra le linee, nei tre che stanno alle spalle della prima punta, si diverte, si ingegna, si esalta e dà libero sfogo alla propria inventiva; e poi copre, scala, va a fare la linea a quattro dei centrocampisti, provvede a garantire gli equilibri e soprattutto a cercare l’allegria utile per esplodere e per affermarsi: «Lorenzo sta bene, si nota, e poi queste prestazioni così significative tonificano: vuol fare bene, perché questa è una stagione importantissima che finirà con i Mondiali in Brasile. E ci sono aspirazioni legittime, c’è il coronamento d’un sogno….».
L’APPUNTAMENTO – C’è un contratto che l’aspetta e desideri che si accavallano: ma l’obiettivo da fissare assieme è giugno 2018, perché la storia ha bisogno di tempi moderatamente lunghi e la voglia (matta) di vincere si mischia con il senso d’appartenenza ad una maglia che molto più di una seconda pelle: «Lorenzo si fida molto della società, dei suoi programmi e della sua politica in materia di adeguamento contrattuale: lui vuole questa squadra, nient’altro. Spera di poterne essere una bandiera». L’Insigne day non vuol finire mai.
La Redazione
G.D.
Fonte: Corriere dello Sport
