“Calciopoli ci ha fatto molto male, rimettersi in piedi è stata durissima. Ricostruire un rapporto di fiducia con la gente, convincere gli appassionati che si era fatta pulizia, questi erano gli imperativi immediati. Qualche scoria ce la portiamo ancora addosso, ingiustamente”. Così si era espresso ieri Nicola Rizzoli su Calciopoli. La replica di Luciano Moggi non s’è fatta attendere ed è arrivata tramite le pagine di Libero: “Se qualche arbitro fosse stato condannato per aver aiutato la Juve avrebbe ragione, ma così non è stato e non è dato sapere di quale danno stia parlando il designatore. Lui è stato anzi uno di quelli che ne ha tratto vantaggio perché la sua carriera è stata accelerata a scapito di colleghi prima indagati e poi assolti per non aver commesso il fatto. E di questo deve ringraziare soprattutto l’ex magistrato Palamara”.
IL CASO PAPARESTA-COPELLI-DI MAURO – L’ex direttore della Juventus fu accusato di aver chiuso negli spogliatoi Cristiano Copelli e Aniello Di Mauro, assistenti dell’arbitro Paparesta, insieme allo stesso arbitro alla fine di Reggina-Juventus del 6 novembre 2004. Moggi ne scrive: “Parlando poi della pulizia fatta nell’ambiente, Rizzoli dimentica che, per molto tempo, proprio in quell’ambiente ha trovato collocazione Cristiano Copelli, prima da assistente e, dopo le dismissioni, addirittura da designatore degli assistenti di B. È l’uomo che le cronache recenti ci raccontano aver truffato lo Stato per milioni con il “Gratta e Vinci“. […] Alla luce di quanto emerso sul suo conto, mi pento di non averlo chiuso veramente perché gli avrei almeno impedito di frodare lo Stato per tanti milioni”.
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