L’ex dirigente di Roma, Lazio, Torino, Napoli e Juventus Luciano Moggi ha parlato anche del Napoli nel suo consueto editoriale su Tuttomercatoweb:
Campagna europea: promossi. Si comincia da qui, dalla massima competizione continentale, laddove tutte e tre le squadre partecipanti sono riuscite a raccogliere tre punti fondamentali per delineare un passaggio del turno che, se per Inter e Milan non deve essere minimamente messo in discussione; per quanto concerne il Napoli rischia di giocarsi sino all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Ovviamente è un dato positivo, specie considerando i soloni che, all’indomani degli sfortunati sorteggi, avevano pronosticato l’Europa League come massima aspirazione per l’ambiziosa società di De Laurentiis.
Gli azzurri hanno invece mostrato riscontri più che buoni in ogni circostanza, frantumando letteralmente le resistenze del malcapitato Villarreal, e non abbassando mai lo sguardo neppure nel confronto diretto con i ben più quotati Citizens di Roberto Mancini. Una squadra, quella del tecnico italiano, con cui gli azzurri si contenderanno il passaggio del turno proprio nell’infuocato ritorno previsto tra le incandescenti mura del San Paolo. Ci sarà da divertirsi.
L’Inter, dal canto suo, sembra aver ritrovato quell’identità perduta… o volutamente dimenticata. È infatti difficile ipotizzare come un gruppo di esperienza e capacità come quello nerazzurro possa essersi ricordato come si gioca all’improvviso, dopo avere inanellato per settimane prestazioni ben al di sotto della sufficienza. È evidente che la squadra, o perlomeno i senatori, maldigeriva l’intransigenza tattica di un ottimo professionista come Gasperini, mentre hanno scelto di prediligere il buon pastore Claudio Ranieri. Uno che sa farsi voler bene, e che soprattutto è fenomenale quando si tratta di ricostruire moralmente un gruppo disfatto. Ribadisco la mia idea, è la migliore scelta possibile per come si presentava la situazione.
Il Milan… o meglio Ibrahimovic! Non c’è storia, e ve lo racconto da un anno e mezzo: con lo svedese i rossoneri hanno cambiato faccia, la sua è l’unica delle tante assenze che hanno investito la rosa di Allegri ad essere davvero pesata. Zlatan cambia il volto di qualunque realtà calcistica, alleggerisce il lavoro degli altri reparti e illumina con la sua luce chi ha la fortuna di giocare al suo fianco. Se poi questo ha la qualità di Cassano, ecco che le scintille sono garantite. L’unico dubbio, alla lunga, è il seguente: come finirà quando farà ritorno tra i disponibili Pato? Potrebbe essere una bomba difficilissima da gestire. Sarà interessante osservare come si comporterà Allegri.
Abbiamo anticipato poco fa il discorso relativo a Cassano, uno che in molte occasioni vale da solo il prezzo del biglietto, ma che sembra avere anche qualche santo in Paradiso (o in via Solferino) che gli garantisce un’abbondante sufficienza in praticamente tutte le partite che disputa. Per la grande maggioranza delle volte, in realtà, si tratta di valutazioni meritate, ma state tranquilli che anche qualora giocasse da 5,5 non prenderebbe mai meno di un voto in più. Il motivo? È da ricercare tra gli interessi comuni di un marchio che sponsorizza Fantantonio e fa lo stesso anche con il noto quotidiano rosa. Le imposizioni dall’alto (altissimo) sono chiare, speriamo che il buongusto abbia almeno una volta il coraggio di non piegarvisi.
Chiudo dedicando le ultime righe di questo editoriale alla grande sfida di domenica tra Juventus e Milan. Mi preme avvisare per tempo la mia vecchia società, e soprattutto Antonio Conte, di fare grossa attenzione ad un componente della quaterna arbitrale, perché potrebbe non essere esattamente…super partes.
Mi riferisco al guardalinee Copelli, lo stesso che il 19 aprile 2005, alle 9.52 del mattino, chiedeva protezione per le critiche ricevute dall’allora direttore sportivo del Palermo Rino Foschi all’indomani della partita tra Sampdoria e rosanero. A chi si rivolgeva Copelli? Ma all’addetto arbitri del Milan Leonardo Meani, che peraltro lo vezzeggiava con un più che rassicurante: “Tranquillo, sei uno di noi”…
P.S. Meani è lo stesso che chiedeva, peraltro ottenendolo, a Roberto Rosetti di “farne fuori due o tre del Siena che la prossima la giocano con noi (inteso come Milan)”. L’attuale designatore degli arbitri del campionato russo prontamente esegue. Ma questa è un’altra storia… e state tranquilli che ci sarà maniera di trattarla nella maniera più adeguata…
La Redazione
C.T.
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