Turno infrasettimanale: rivoluzione annunciata. Magari in molti si saranno sorpresi, delle rivoluzioni che si stanno prospettando ai vertici del nostro campionato e non solo, di certo però, chi segue fedelmente il nostro appuntamento settimanale, avrà potuto seguire e verificare come i valori insiti alle protagoniste della serie A, si stiano inesorabilmente affermando anche nella graduatoria.
Partiamo dal Milan, ovviamente, non rispettando la classifica attuale, ma ordinando le squadre per come probabilmente (perlomeno a mio parere) le vedremo a maggio inoltrato.
Il “bidone” Nocerino trascina la squadra, e Ibrahimovic lo segue scaraventando alle spalle del malcapitato Parma un poker che sa di ipoteca per il futuro della vetta del campionato.
Il centrocampista scuola Juve, che io conosco bene, e forse per questo ho potuto decantarne le qualità negli insospettabili tempi in cui molti gridavano alla “sola”. L’ex centrocampista del Palermo, è uno che solo chi non conosce il calcio poteva bollare come un semplice mediano: Nocerino ha anche qualità, possiede i tempi per interpretare più dignitosamente anche la fase di possesso, oltre a quella di rottura, e rappresenta un’alternativa destinata ad acquisire sempre più importanza nell’economia rossonera. Non gli si chiede, certo, del resto, di fare da trascinatore. Per quello c’è già Ibrahimovic, lo stesso che in troppi davano per prossimo al ritiro più sperandolo che credendoci veramente. Non conoscono Ibra, non sanno la voglia di vincere che brucia nelle sue gambe, nei suoi muscoli, nella sua testa. Un vincente nato che non ha intenzione di smettere proprio adesso.
La Juventus mi piace, sembra retorica, ma la presenza di uno che sappia cosa significa gestire quell’ambiente come Antonio Conte, è senza dubbio il quid che può permettere ai bianconeri di riabbracciare i vertici del calcio italiano. Per la vittoria è troppo presto, continuo a pensarlo malgrado le difficoltà degli avversari, soprattutto a causa di interpreti a mio parere non all’altezza delle ambizioni di una società dal pedigree della Juventus; tuttavia guardandosi alle spalle e osservando le ultime stagioni, c’è solo da disegnare un bel sorriso sui volti di chi vuole il bene della società più gloriosa d’Italia.
Bene anche il Napoli, troppo soggetto però ad alti e bassi. Non condivido la scelta di De Laurentiis di puntare forte sull’Europa a discapito del campionato, perché in questa maniera conferisce all’ambiente una rilassatezza che una squadra che fa della determinazione la sua forza difficilmente può permettersi. Mazzarri sta seguendo con precisione certosina le indicazioni presidenziali, e la classifica ne risente proprio nell’anno in cui non era folle pensare ad una sorpresa.
Di contro, il tifo sembra non risentire di nulla. Le scene viste ieri per accaparrarsi i biglietti della trasferta in Baviera, non possono che infondere a chiunque la voglia di spaccare il mondo una volta che si scende in campo.
Chiudo con l’Inter, perché in vista della madre di tutte le partite, almeno per quanto concerne il nostra calcio, non potrebbe essere altrimenti. Le difficoltà nerazzurre sono evidentemente figlie di scelte sbagliate, a volte sbagliatissime, che però siamo qui a raccontarvi da anni e non da mesi. Milito è l’ombra del giocatore che è stato solo per una stagione in tutta la sua carriera, in questo momento è un peso, un problema anziché una soluzione. Peraltro la sua importanza all’internio dello spogliatoio argentino, ne impone l’utilizzo ad intervalli pressoché regolari con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Ranieri dovrà essere bravo a vincere anche questi rapporti di forza, per regalare ad una squadra esaurita l’energia per chiudere dignitosamente una stagione che si preannuncia avara di sorrisi.
La Redazione
C.T.
Fonte: Luciano Moggi per Tuttomercatoweb
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