Luciano Moggi, storico ex dirigente di Juventus e Napoli, ha parlato cosi ai microfoni di Radio Marte. Ecco le sue parole:
“Il mio nome come termine di paragone dirigenziale del Napoli? Come si prende un allenatore è il primo identikit della società. Quando lo si prende bisogna conoscere le caratteristiche della squadra e del gruppo per prendere un allenatore adatto. Non serve il nome ma le caratteristiche. Poi il tecnico può essere più o meno bravo. Quando prendi Gattuso tu prendi un soggetto carismatico e una persona perbene che però ha idee contraria quelle che ci sono a Napoli, con un difensivismo basso. Se ti chiede Bakayoko è la dimostrazione che lui voleva giocare come a Milano. Non era il giocatore che poteva mettere in risalto le qualità del Napoli.
Il primo sbaglio è scegliere dunque l’allenatore con caratteristiche diverse. Il secondo è che non c’è mordente tra la dirigenza, lo spogliatoio e l’allenatore. Non c’è feeling, invece lo spogliatoio è una cosa talmente importante che va valutato in base all’andamento della squadra e del rapporto con l’allenatore. In questo momento Gattuso non è nemmeno il secondo capo dello spogliatoio. Se però dovesse vincere il recupero sarebbe quarto. E dirò di più: se il Napoli andava a giocare quella partita a Torino vinceva 3-0″.
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