Luciano Moggi, ex dirigente di Napoli e Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante un documentario su Netflix raccontando come ha vissuto il periodo post Calciopoli: “Avevo vergogna pure a passeggiare per le strade e in quel momento ho pensato a tante cose, anche al suicidio. È come se fossi stato in cima a un albero e tutti fossero pronti da sotto a sparare. I primi dieci giorni sono stati tremendi. Televisioni, radio e giornali – ha aggiunto – ripetevano costantemente “scandalo nel calcio eccetera”, ma io non mi sono mai approfittato di niente e di nessuno. Essere tacciato da ladro mi ha fatto male. Devo dire che mi sentivo abbastanza abbattuto. Era come se mi fosse caduta addosso non una tegola, ma un’intera casa. Se nessuna partita è stata alterata, se tutti gli arbitri sono stati assolti (tranne De Santis, ndr), qual era il danno che era stato arrecato al calcio?”
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