Quando la fortuna aiuta più delle effettive capacità. E’ una componente fondamentale, si sa, nel calcio moderno; ed è evidente come in questa stagione ancor più che in quelle passate, stia rivestendo un ruolo chiave per ciò che concerne il mercato e di conseguenza il campionato che sta per nascere. Abbiamo infatti tirato in ballo la Dea Bendata, quando l’Inter dopo aver vivisezionato il mercato degli allenatori in lungo e in largo, ricevendo almeno cinque porte in faccia, decise di rivolgersi a Gianpiero Gasperini: l’uomo giusto al posto giusto, qualora gli diano la possibilità e la fiducia di lavorare come è capace. Alla stessa maniera, è proceduta la ricerca al giusto attaccante instaurata dalla Juventus. Partita da chimere irrealizzabili come Neymar e Alexis Sanchez, due fenomeni falliti però prima ancora di iniziare una vera e propria trattativa; proseguita con la folle spesa scampata per un bravo giocatore lontano dall’essere un fenomeno come Sergio Aguero, accasatosi ora al Manchester City per una cifra iperbolica e fuori mercato; arrivata poi all’operazione Giuseppe Rossi: anche qui, la spesa necessaria per portarla a Torino non sarebbe stata giustificata dalle sue qualità, che sono quelle di un bravo attaccante, ma che non permette assolutamente di far svoltare la stagione della squadra in cui gioca. L’ultima ipotesi, per esclusione, è quella che porterebbe a Mirko Vucinic. Lui sì, a mio parere, avrebbe il giusto rapporto tra qualità e prezzo. È perfetto per il gioco ipotizzato da Antonio Conte ed ha la duttilità necessaria per spostare il suo raggio d’azione anche lontano dall’area di rigore. Sarebbe ottimo.
I complimenti che ho sin qui riservato per l’Inter sarebbero invece da rivedere qualora fosse vera la voce che vuole i nerazzurri vicini a Carlos Tevez: in tanti anni di carriera non si è ancora capito quale sia il suo ruolo, ha u carattere particolare e non lo vedo adatto all’ambiente interista. Sarebbe un autogol clamoroso il suo acquisto, sarebbe meglio che Moratti si tenesse i giocatori che ha ora senza stravolgimenti. Una rosa ancora inferiore, e di molto,però, a quella del Milan strafavorito, salvo colpi di mercato dell’ultim’ora, per la conquista del prossimo scudetto.
Chiudo dedicandomi al Napoli di De Laurentiis: non ho capito bene la sua sfuriata, anche perché mi sembra impossibile la sua richiesta di porre dei paletti a quello che è a tutti gli effetti un sorteggio. Eppure secondo l’opinione pubblica, questi sospetti nel calcio d’oggi non avrebbero più ragione d’esistere…
La Redazione
A.S.
Fonte: TMW
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