Ha dichiarato che in Italia c’è un “caso Lombardia, e probabilmente anche un caso Piemonte. In altri Paesi, con questi numeri, sarebbero tornati al lockdown”. A peggiorare la situazione avrebbero contribuito i “tagli brutali al sistema sanitario nazionale”.
Visti i numeri, Ricciardi sostiene che la via ideale per realizzare la Fase 2 siano aperture differenziate, a seconda del quadro epidemiologico delle regioni: ”È stata da sempre la mia linea. È ovvio che le decisioni si devono basare sulla situazione epidemica. Se tu hai una situazione sotto controllo, con zero casi in alcune regioni, e queste regioni sono a centinaia di km di distanza dalle zone in cui c’è alta circolazione del virus, perché devi tenere bloccate le fabbriche, gli esercizi commerciali o perfino le scuole?”.
Sul tema di un possibile vaccino contro il coronavirus, Ricciardi è sicuro che “l’anno cruciale è il 2021”. In quel caso, sarà fondamentale avere la capacità di distribuirlo a tutti.
Il consigliere del Ministero ha sottolineato lo sforzo della comunità scientifica: “A marzo avevamo 20 gruppi di ricerca, ormai ce ne sono più di 100 nel mondo” che stanno lavorando a un vaccino. “La settimana scorsa la Commissione europea ha raccolto 7,5 miliardi di euro per metterli a disposizione. E stamattina alla riunione dei ministri della Salute del G7, su spinta italiana, francese e tedesca, è stato ribadito che questo è un bene pubblico”.
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