L’esordio di Vargas resterà come un siparietto, un prologo un po’ strano per il libro che il cileno scriverà sui campi di gioco con la maglia del Napoli. Decisione che Mazzarri ha voluto, quasi “a dispetto”, quell’entrata dal primo minuto? O errore psicologico lealmente poi ammesso? In ogni caso, un avvio non confortevole per l’attaccante, rincuorato con sensibile sollecitudine da ogni parte. Tempo al tempo e il suo talento avrà modo di manifestarsi. Potrebbe essergli utile qualche immersione nella storia azzurra, per rendere più distesa e tranquilla la sua preparazione.
Non tutti i grandi campioni che hanno vestito la maglia azzurra vissero esordi fulminanti e travolgenti. Non tutti ebbero la possibilità di presentarsi come fece Luis Vinicio nella stagione ‘55 – ‘56: quaranta secondi e al Vomero dalla palla al centro si passò alla palla in rete scagliata da un tiro imprendibile del futuro lione, che lasciò di sasso il portiere del Torino. Per la cronaca, subito dopo Vinicio compì per la prima volta in Italia un gesto di esultanza divenuto poi usuale. Sullo slancio, di corsa verso la curva A, percorrendone il perimetro con le braccia alzate in segno di gioia.
Ma qualche anno prima, nel ‘52, l’esordio di Hans Jeppson non fu bagnato da un suo gol. L’Atalanta fu battuta con i gol di Amadei e Vitali e lo svedese (acquistato con i famosi 105 milioni) rimase a secco . Ci restò ancora per altre settimane. Alla quarta giornata gli azzurri superarono l’Udinese con un bel punteggio, 4 a 2. Ma nel tabellino dei marcatori Jeppson ancora non c’era.
Segnò la domenica successiva, a Milano. Però l’Inter ne marcò cinque…Altri sette giorni e arrivò il gol del centravanti che poi venne definito ‘o banco ‘e Napule. Una rete segnata a Roma, contro la Lazio. Però con Larsen i romani batterono due volte il nostro Casari.
Senza dubbio, per Jeppson si trattò di un rodaggio non entusiasmante, che ebbe la svolta quando a Napoli scese il Milan del trio svedese di Nordhal, Gren e Liedholm. E il “rodaggio” finì. 4 a 1 per il Napoli, con due gol di Jeppson. Gli azzurri terminarono il campionato al quarto posto e il centravanti venuto dalla Svezia via Bergamo (una stagione nell’Atalanta) ebbe poi modo e tempo di mostrare la sua grande classe, lasciando nell’album del Napoli una traccia indelebile.
Fonte: Il Napolista.it
La Redazione
M.V.
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