Un contropiede, c’è solo un contropiede, e al Napoli basta per vincere a Marassi contro la Sampdoria (1-0) su calcio di rigore (67’ Cavani, sesta rete, capocannoniere) dopo la micidiale penetrazione in verticale Hamsik-Inler-Hamsik con Marek atterrato sulla linea dei sedici metri da Gastaldello. Penalty ed espulsione del difensore, fallo da ultimo uomo. Così, con una sola rasoiata, trovando scoperta per la prima volta la Sampdoria, il Napoli di Mazzarri vince e imbrocca la migliore partenza in campionato (5 vittorie, 1 pareggio) che si è verificata solo altre tre volte nella storia azzurra: 1957-‘58 col Napoli di Bugatti, Vinicio, Pesaola, 1970-71 con la squadra di Chiappella (Zoff, Sormani, Juliano, Altafini) che filò senza sconfitte sino alla nona giornata e 1987-88 quando la MaGiCa di Dieguito andò oltre, imbattuta per dodici turni. Sono cifre di incantamento come l’incantevole curiosità che riguarda Frustalupi in panchina (41’ espulso Mazzarri) e con Frustalupi il Napoli vince sempre.
Sarà o meno l’anti-Juve (alla pari in testa), intanto il Napoli conquista sei punti in più rispetto alla partenza dell’anno scorso. Tutto fila per il meglio. Ma è stata durissima a Genova, terza partita in sette giorni. E’ stata una gara di grande sofferenza, di paziente attesa, di difesa mai scoperta e di grosse difficoltà dei centrocampisti a creare gioco. Il laureato di Coverciano in assetti difensivi Ciro Ferrara, grande difensore ai suoi tempi, l‘aveva proprio imbroccata (4-5-1) ostruendo le fasce con una doppia guardiania (Berardi e Soriano a destra, Costa ed Estigarribia a sinistra), stop a Maggio e Zuniga. In mezzo al campo, Munari, Krsticic e Obiang erano dappertutto a intralciare la manovra del Napoli così che Hamsik, Inler, Behrami, Pandev tardavano ad entrare in partita. A sorpresa, poi, la Sampdoria tentava sortite allarmanti e allora il Napoli doveva badare a non sguarnirsi alle spalle.
Contenuta la Samp (una sola palla-gol, 24’ colpo di testa fuori di Gastaldello sfuggito alla difesa sulla punizione di Obiang), il Napoli faceva fatica a ripartire. Non trovava sbocchi sulle corsie, era frenato al centro, non imbroccava tre passaggi di seguito, sempre pressato, intralciato, anticipato. Una palla-gol l’aveva avuta anche il Napoli (14’) quando il miglior assist della partita, una rimessa laterale di un superbo Campagnaro, mandava Maggio a tu per tu col portiere Romero che copriva bene la porta e l’esterno azzurro concludeva fuori un complicato pallonetto. Nella ripresa, la Samp aveva meno energie e il Napoli si faceva vedere di più però senza mai impegnare Romero. Era sbilanciata in avanti la Samp quando Hamsik conquistava palla nella metà campo azzurra, la dava a Inler per riceverla immediatamente in profondità puntando l’area doriana. Proprio sul limite Gastaldello sgambettava Marek. Nessuno protesta per il rigore e l’espulsione del difensore. Dal dischetto, Cavani non falliva.
Vittoria ineccepibile anche se concretizzata con una sola azione. Ma la Samp non ha mai inquadrato pericolosamente la porta di De Sanctis neanche nel finale (squadra in dieci per quasi mezz’ora) quando Ferrara ha tentato il tutto per tutto per il pari inserendo più giocatori offensivi (De Silvestri, Icardi, Poulsen). I centrocampisti azzurri diventavano guerrieri in trincea, i difensori spazzavano l’area con sicurezza. Insigne (65’ entrato per Pandev) vivacizzava il fronte sinistro, ma Cavani non aveva più forze (s’è speso molto nel pressing e in difesa), Hamsik era impreciso dopo la fiammata del contropiede, Maggio e Zuniga arretravano, Behrami e Inler badavano solo a rintuzzare le penetrazioni centrali della Samp (Eder sempre in movimento) che, complessivamente, è apparsa più tonica, mentre molti azzurri, alla terza partita in sette giorni, hanno segnato il passo. Giovedì in Olanda spazio alle seconde linee per il secondo match di Europa League col Psv Eindhoven che, ieri, ha vinto sul campo del Venlo (5-0) terzultimo in classifica.
Fonte: Il Napolista.it
La Redazione
M.V.
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