Caduta verticale. Terza sconfitta consecutiva e il Napoli non c’è più. L’Atalanta passa al San Paolo con grande autorità (3-1). Il Napoli finisce anche in dieci. Espulso Pandev (70’) per fallo di frustrazione sull’imprendibile Moralez, il piccolo argentino che ha seminato il panico a centrocampo e nella difesa napoletana. Resa totale e finale di partita di deprimente impotenza. Errori su errori. Sorpasso della Roma sugli azzurri che scalano in classifica al settimo posto. Stavolta nessuno potrà parlare di prestazione positiva e risultato negativo. Tutto è stato negativo nella notte del San Paolo. Buio pesto.
Una squadra senza idee, con giocatori fuori ruolo (Dzemaili esterno destro), tenori sfiatati (Cavani e Hamsik), difesa che becca ancora tre gol (e sono 9 in tre partite). Il Napoli è vivo, aveva dichiarato Mazzarri alla vigilia. E’ morto contro l’Atalanta. La squadra bergamasca, più brillante, atleticamente superiore, tatticamente ben disposta, ha avuto in pugno il match dal primo minuto. Formazione raccolta in difesa con due linee di giocatori, poi i guizzi di Moralez e il contropiede che trovava sempre impreparato il Napoli.
Squadra azzurra senza identità. L’assenza di Maggio, ma anche quella di Zuniga, hanno tarpato le ali alla formazione di Mazzarri. Costretta ad attaccare per linee centrali, contro il munito dispositivo di difesa dell’Atalanta, il Napoli non ha mai avuto un guizzo vincente. Per segnare il suo gol del momentaneo 1-1, Lavezzi ha dovuto tirare due volte per battere Consigli.
La difesa (Cannavaro e Britos squalificati) ha ballato sui rapidi contropiedi dell’Atalanta. Subito in difficoltà Grava su Moralez (ammonito l’azzurro), in precario equilibrio il duello Fernandez-Denis, vuoti sulla sinistra dove era stato spostato Campagnaro e Dossena faceva poco filtro. Più solido il centrocampo bergamasco di fronte a un evanescente Hamsik, a Gargano in serata di errori ripetuti, ai due esterni (Dzemaili e Dossena) poco efficaci in fase difensiva.
Mai visto un Napoli così. In avanti chances nulle per il periodo negativo di Cavani, per un Pandev troppo individualista. Lavezzi ha tentato di lottare contro tutta la difesa bergamasca, ma si è dannato inutilmente finendo anche lui col ripetere un errore dietro l’altro.
Difesa e contropiede veloce sono stati le armi dell’Atalanta che hanno cancellato il Napoli dal campo. Ci sono i quattro tenori. Hamsik intruppato a centrocampo (escluso in partenza Inler, rientra Gargano, sopravvive Dzemaili). Avanti leoni e leoncini senza ruggiti: Pandev con Lavezzi e Cavani. La difesa è inedita col ritorno di Grava, Fernandez per lo squalificato Cannavaro (Aronica in panchina) e Campagnaro spostato a sinistra (Britos squalificato). Mancano Maggio e Zuniga, gli esterni di ruolo (Dzemaili e Dossena sulle corsie). L’Atalanta rinuncia a Cigarini (diffidato) con un centrocampo più solido (grandi lottatori Cazzola e Carmona) e assiste Denis in attacco con Moralez, il topolino argentino.
Al primo tiro l’Atalanta fa centro con Bonaventura (10’ non impeccabile De Sanctis). I bergamaschi erano scattati in contropiede con Schelotto (palla persa in attacco dal Napoli) e assist finale di Moralez. La risposta degli azzurri era immediata. Contropiede condotto da Cavani e Pandev, a sinistra Lavezzi si fa respingere il primo tiro da Consigli e lo batte raccogliendo al volo la respinta del portiere (13’).
Troppe imprecisioni nel Napoli. L’Atalanta gioca a testa alta. Il minuscolo Moralez è un tormento per Grava. L’argentino mette in difficoltà anche Campagnaro quando svaria a destra. Consigli devia in angolo la punizione di Cavani sotto la traversa (17’). Il gioco sulle fasce del Napoli non funziona. Attaccando centralmente, Pandev si fa chiudere, Lavezzi deve girare al largo, Cavani non sfonda. Dzemaili non tiene mai la fascia destra. Dossena a sinistra produce poco.
De Sanctis, attento, annulla i tiri di Denis (21’ punizione dai 30 metri) e Schelotto (24’). L’Atalanta appare più pericolosa del Napoli. Viene avanti con tre passaggi lunghi da una fascia all’altra. La manovra offensiva del Napoli è fatta di troppi passaggi. Due errori di appoggio di Gargano (27’ per Cavani, 33’ per Dzemaili) fanno sfumare le ripartenze azzurre. Cavani deve recuperare su Schelotto nell’area azzurra sull’ennesimo contropiede veloce dell’Atalanta. Fuori i colpi di testa di Schelotto (36’) e Cavani (44’).
Ottenuto il pareggio, il Napoli non si rialza. E’ una squadra senza idee. Hamsik arretra nella metà campo azzurra, gioca molti palloni, ma non è mai incisivo. Pandev porta palla, la perde nei dribbling. Cavani si vedrà più in difesa (tre recuperi essenziali) che in attacco. La difesa inedita è in difficoltà, il centrocampo lascia vuoti incredibili per gli inserimenti dei bergamaschi che arrivano primi sulla palla, la rubano, ripartono. Gargano corre a vuoto e sbaglia gli appoggi. Dzemaili non ha una posizione precisa. Quando arriva il raddoppio dell’Atalanta non c’è da sperare nei passati recuperi del Napoli tutto cuore e ardore. Questo è un Napoli spento, battuto sulla corsa, soverchiato tatticamente. Un rinvio errato della difesa (uno dei tanti) permette centralmente a Schelotto (poco marcato da Dossena) di appoggiare a destra per l’accorrente Bellini in tutta libertà e preciso nel tiro a rete (57’). Nessun azzurro copriva la fascia sulla quale si inseriva il terzino atalantino.
Quando poi Pandev, solo davanti a Consigli, sprecava il cross di Dossena (63’), mancando il pareggio, la serata azzurra è apparsa segnata. Intanto Campagnaro era tornato a destra con Grava a sinistra, lontano dalla marcatura di Moralez che l’aveva fatto a pezzi fino all’ammonizione. Sull’argentino si dirottava Gargano con esiti ugualmente negativi. A cavallo del terzo gol dell’Atalanta, Mazzarri faceva le sue mosse disperate: Inler per Hamsik (64’) e Vargas per Gargano (69’). Intanto l’Atalanta calava il tris. Un rinvio centrale e sbadato di Gargano, metteva in moto l’attacco bergamasco e Carmona concludeva in gol da fuori area (67’).
Con l’espulsione di Pandev (70’ fallo di rabbia su Moralez nella metà campo atalantina), il Napoli, già arreso, concludeva la gara confusamente. Qualche guizzo di Lavezzi finiva sempre male. L’Atalanta coglieva il palo con Bonaventura (73’), un altro dei bergamaschi più in vista che ha martellato il lato destro della difesa azzurra. Un colpo di testa di Vargas veniva parato da Consigli che non si faceva tradire dal rimbalzo del pallone (83’). L’Atalanta sfiorava ancora il quarto gol con Moralez (90’ tiro di poco fuori).
Fonte: Il Napolista.it
La Redazione
M.V.
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