Mazzarri si affida nuovamente ai tre Tenori per battere il Catania questo pomeriggio (ore 15) allo stadio San Paolo. Il tecnico, almeno in attacco, ha preferito non cambiare, viste le difficoltà della sfida contro gli etnei allenati da Montella. Nella semifinale di Coppa Italia contro il Siena tutti gli azzurri hanno dato il massimo mostrando un preoccupante calo fisico. «Ci servirà l’aiuto del pubblico per vincere ancora», ha ammesso Mazzarri. Un successo potrebbe valere il sorpasso se la Lazio non battesse il Cagliari. di Roma per la finale di maggio contro la Juventus. Anche a Londra, anche a Parigi. Alla Scala del calcio di Milano, magari. Euforia per la nuova annata magica. Mazzarri richiama alla realtà: intanto ecco dieci finali sino alla fine del campionato con le trasferte-brivido sui campi di Juventus e Lazio. C’è bisogno di concentrazione. C’è bisogno anche di un po’ di fortuna tenendo l’infermeria sgombra. Maggio fermo e qualche acciaccato di troppo. Il Napoli è tra le poche squadre che hanno subito il minor numero di infortunati. C’è la minaccia delle troppe diffide (Cavani, Inler, Gargano, Zuniga, Aronica, Britos). Attenzione ai cartellini gialli mentre si va alla resa dei conti e ogni partita sarà una battaglia.
Subito c’è un Catania che vuole far male nel pomeriggio di Fuorigrotta. La squadra di Montella “scende” al San Paolo per una partita di ardimento. Spudorato e veloce. Salvezza conquistata e ambizioni europee per la formazione etnea. Può giocare senza ansia. Ha appena battuto la Lazio. Ha in programma uno “scherzo” al Napoli. Un calcio piazzato di Lodi, una serpentina di Barrientos, un gol di Bergessio. Non mancano a Montella le frecce per colpire.
Il Napoli deve spegnere la foga dei siciliani. Se le gambe girano poco, bisogna tenere un ritmo basso. Compatte le due linee di difesa, rapido il contropiede. Se Lavezzi si è rimesso in sesto, beniamino di Dieguito, il Napoli può colpire. Cavani è un drago, sta segnando a ripetizione. Hamsik è saggio e brillante. I tre tenori, sempre loro. Ma avranno bisogno di una squadra attenta, precisa nelle chiusure, solida a centrocampo, per dispiegare le loro qualità. Sono gli assi che De Laurentiis ha bloccato. Non lasceranno Napoli, c’è ancora tanto da fare e tanto da vincere.
Il caldo e la stanchezza intravista contro il Siena sono i veri nemici del Napoli oggi pomeriggio. Ma il gruppo ha risorse inaspettate nei momenti di maggiore difficoltà. Strappato con rabbia e con super-Cavani il pareggio di Udine. Domato il Siena di Coppa alla fine di un match sofferto, la vittoria difesa con i denti. Più carico di pressione il Napoli rispetto al Catania. Non deve tradire l’ansia di vincere. Ci vorranno pazienza e massima attenzione. Ci vorrà densità nella metà campo azzurra, mai da regalare ai catanesi, catanesi?, argentini semmai, sette gaucho nella formazione di Montella. Non concedere all’avversario ripartenze pericolose orchestrate da Almiron, 32 anni e tanto fosforo. Spezzare la bacchetta di direttore d’orchestra di Francesco “Ciccio” Lodi, il vice-Pirlo napoletano nella formazione etnea. Gli esterni Zuniga e Dossena a far filtro difensivo per non andare mai in inferiorità numerica nella zona dove nasce il gioco e la partita decolla.
Mazzarri avrà dato le disposizioni necessarie. Giocare in contropiede chiamando fuori il Catania. Crearsi spazi per le cavalcate del Matador e per le fughe del Pocho (però più gioco verticale). Sollecitato Hamsik ad aprire lestamente il contropiede com’è nelle sue qualità di match-winner arretrato. Sarà dura. Il Catania vuole sorprendere. Il Napoli ha più forti esigenze di classifica. Il terzo posto è a un punto. Non bisogna perdere contatto lassù dove la Champions fa ancora l’occhiolino agli azzurri.
Fonte: Il Roma.net
La Redazione
M.V.
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