Oplà, la sosta è finita. Si torna al San Paolo contro il Parma, terza di campionato, seconda consecutiva in casa. Quindici giorni di corsa sino a fine mese. La sosta si paga. Cinque incontri ravvicinati, uno di Europa League. Sosta per modo di dire perché dodici azzurri in giro per il mondo con le loro nazionali non hanno riposato, molti hanno giocato a tempo pieno due partite, come Cavani, e il principino Hamsik si è concesso anche un “diversivo” a Vilnius. Come stanno al rientro è da vedere. Cavani e Zuniga hanno giocato dall’altra parte del mondo. Mazzarri valuta. Da qui il dubbio Zuniga- Dossena, mentre viene a mancare Britos e torna Aronica. Gioca il Napoli che punta al campionato. Rientra Pandev dalla squalifica, Insigne pronto in panchina. In Europa League, contro l’Aik Stoccolma, vedremo giovedì un’altra formazione, forse addirittura sorprendente. Dunque, c’è il Napoli-bum per battere il Parma e infilare il terzo successo consecutivo d’apertura come è successo una sola volta in serie A, quasi sessant’anni fa, all’epoca di Monzeglio. E c’è la trecentesima partita di Mazzarri in serie A (110 con lode e col Napoli). Dovrebbe essere un pomeriggio di festa sul prato rizollato del San Paolo. Il Parma è una di quelle squadre di medio calibro che hanno sempre dato dispiaceri anche se, dal ritorno in serie A, il Napoli l’ha battuto cinque volte su otto. Vedremo quest’anno se gli azzurri sono migliorati nei confronti contro le formazioni che, a Fuorigrotta, si chiudono. Il Parma col 3-5-2 ha due esterni di centrocampo che sono esperti difensori (Rosi e Gobbi), pronto quindi a reggere l’urto del Napoli col 5- 3-2. In attacco, sul contropiede, una coppia bene assortita, il gigantesco francese Belfodil (1,92) e il piccolo greco-albanese Ninis (1,73), l’uno a fare la torre per l’altro e per gli inserimenti dei centrocampisti (di rincalzo un altro piccoletto, Dorlan Pabon, colombiano, 1,68). Il Napoli dovrà trovare subito il filo del gioco. Con Dzemaili piuttosto che con Behrami è chiaro l’intendimento di Mazzarri di avere una maggiore chance offensiva. In pratica, Dzemaili è una mezz’ala, come Hamsik. Ma occorrerà non scoprirsi. Il Napoli di De Laurentiis è stato battuto due volte dal Parma e sempre a Fuorigrotta. Tenere a mente la lezione. Non sarà una passeggiata come a Palermo e il Parma appare squadra più solida della rinnovata Fiorentina che al San Paolo ha resistito un tempo. Ma non c’è dubbio che il pronostico pende a favore degli azzurri. Nella “battaglia” a centrocampo, la qualità del Napoli è superiore. Inler è tornato a segnare in nazionale e l’augurio è che ritrovi nel Napoli quel suo tiro da fuori area spesso decisivo. Se il Parma si arrocca c’è bisogno di conclusioni dalla distanza. Ne è capace anche Dzemaili. La difesa non dovrebbe soffrire contro qualsiasi coppia schieri Donadoni (non c’è Amauri, infortunato). Sulle corsie, il rendimento di Maggio è superiore alle sue prestazioni in nazionale. E queste sono le partite da vincere, le partite cosiddette facili che facili non sono. La vittoria sulla Fiorentina, due tiri due gol, è stata definita cinica. Andremo a cercare la conferma contro il Parma. La maturità di una squadra si misura anche nelle occasioni in cui il successo arriva al di là del gioco. Il Napoli dà ora l’impressione di essere una squadra matura, più sicura. Da anni giocano quasi gli stessi uomini. È il valore aggiunto di una formazione che, come la Lazio, ha cambiato poco, può giocare “a memoria” e ha uno spogliatoio compatto (gran merito di Mazzarri) che è la premessa per una buona resa in campo. È per questa “dote” che il Napoli viene indicato come l’anti-Juve. Ma per essere l’anti-Juve bisogna accorciare sensibilmente la distanza dalla squadra bianconera che l’anno scorso è stata abissale (23 punti). In casa il Napoli deve tornare al bottino del terzo posto (40 punti) e semmai migliorarlo, superando le sofferenze contro le formazioni di minor livello che giocano dietro la linea della palla chiudendo gli spazi. Hamsik e Pandev promettono una grande stagione, in precampionato sono stati protagonisti. C’è la “carta” Insigne da giocare con possibilità di cambiare modulo in corso di partita. I segnali sono tutti positivi. Ma bisogna battere il Parma, poi si vedrà.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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