Ancora due partite per chiudere l’anno, tutte al San Paolo. La Roma stasera, il Genoa mercoledì sera. Il pareggio di Novara ha raffreddato gli entusiasmi europei (l’annuncio del Chelsea negli ottavi li ha risvegliati). Il catenaccio elastico del Novara ha immobilizzato il Napoli dei tre attaccanti. Sono sfuggite a Maggio due occasioni per fare bottino pieno al di là dei demeriti della squadra “arrugginita” dalla Champions.
Sino a metà febbraio il Napoli giocherà dieci partite di campionato senza intermezzi europei (però due partite di Coppa Italia in gennaio). Mazzarri potrà allenare senza intralci e il mercato di riparazione potrà portare qualche novità. Riprende la corsa per una nuova partecipazione ai tornei continentali. Il Napoli, quinto, è in zona Europa League. L’area Champions è lontana 7 punti. Alle spalle di Milan e Juve, che giocano per lo scudetto, corrono l’Udinese (15 punti nelle ultime sei partite) e la Lazio (13). Il Napoli s’è impantanato (7 punti, due sole vittorie negli ultimi sette turni, 4 pareggi nelle ultime cinque gare). Proprio i pareggi, sei in totale, tre in casa e tre fuori, frenano la classifica degli azzurri. Pesano quelli casalinghi con Fiorentina, Lazio e Juventus, sei punti persi. Quelli perduti contro laziali e bianconeri pesano il doppio trattandosi di confronti diretti per l’alta classifica. Mazzarri aveva messo in conto il “prezzo Champions” che la squadra avrebbe pagato in campionato.
Il Napoli, però, ha soli 3 punti in meno dell’anno scorso quando corse per il terzo posto. Vinceva di più quel Napoli e pareggiava di meno. Aveva davanti Milan, Lazio e Juventus. Era in ritardo l’Udinese, la squadra che quest’anno potrebbe chiudere le porte della Champions agli azzurri. Napoli-Roma è una classica. Una volta dava sapore a tutto un campionato. C’è più di un rumors in casa giallorossa. I dispiaceri di Totti, tanto per dire. I cambiamenti americani in società. Ma Luis Enrique va per la sua strada proiettata verso un futuro di sorpresa. Ignora furbizie e tatticismi italiani per proporre il tiki-taka barcellonese, possesso di palla, terzini che sono ali, dai e vai, che, poi, se non c’è Totti che verticalizza di prima, tutto il girotondo finisce in gloria. La difesa soffre e l’attacco segna poco (quasi la metà del Milan, 7 gol meno del Napoli, appena 5 reti in trasferta in sette partite, un gol nelle ultime tre gare). E’ una Roma interessante che sta crescendo. Così si dice. Un punto nelle ultime tre partite (in formazione rimaneggiata, coraggiosa gara contro la Juve: 1-1), quattro sconfitte fuori casa, due consecutive nelle ultime uscite.
Il Napoli che sfreccia sulle fasce può bloccare i terzini arrembanti di Luis Enrique. I tric-trac di Lavezzi sono destinati a disorientare la difesa (ancora De Rossi arretrato, in trincea). Superiorità numerica degli azzurri a centrocampo. Difesa di Mazzarri allertata dagli sfondamenti di talento di Osvaldo e dalla tecnica sopraffina di Lamela. Su Totti un’attenzione particolare (Gargano?). Un Napoli in palla, col rilanciato Inler e recuperando Cavani il suo migliore standard, attrae il favore del pronostico. Ripartenze veloci contro il tiki-taka. Dopo la “sbornia” europea bisogna rimettersi a correre in campionato. Troppi punti persi al San Paolo, una sola vittoria nelle ultime tre partite in casa.
Fonte: Il Roma.net
La Redazione
M.V.
