Undici partite alla fine del campionato. Tutte finali, dice Mazzarri. Per chi insegue un traguardo, con la classifica ancora “instabile”, non ci saranno gare facili. Siamo alla resa dei conti e ogni squadra si batterà alla morte. Il Napoli insegue il terzo posto (-2 dalla Lazio) per tornare in Champions. Ogni match sarà un ostacolo, ma è chiaro che gli scontri diretti offriranno punti che varranno il doppio. Per il terzo posto si comincia stasera con Udinese-Napoli, poi ci saranno Lazio-Napoli il 7 aprile e Udinese-Lazio il 29 dello stesso mese. Sono gli spareggi per agguantare i preliminari della prossima Champions. Alle spalle non dovrebbero avvicinarsi la Roma e l’Inter che hanno anch’esse ambizioni europee. Udinese e Napoli hanno nelle gambe le fatiche europee di metà settimana e soprattutto nella testa la delusione degli obiettivi falliti. Il Napoli farà un turn-over dettato dalle condizioni di alcuni titolarissimi. Fuori Maggio, perdita notevole (s’è visto anche a Stamford Bridge). Difesa ritoccata. In panchina Lavezzi e Gargano. Mazzarri pretende energie fresche. Ed ecco Fernandez o Britos, Dzemaili e Pandev. L’Udinese cambia meno, ma dovrebbero mancarle Isla (stagione finita), Benatia e Basta. Sembrerebbe stare peggio del Napoli (ma anche il Chelsea sembrava stare peggio). Guidolin ha dovuto fare i conti col declino degli africani reduci dalla loro Coppa continentale. Fabbrini giocherà in tandem con Di Natale. E’ giocatore offensivo meno statico di Floro Flores che è punta e basta. Il giovanissimo pistoiese (22 anni) è elemento guizzante, buona corsa, ottimo dribbling. Probabilmente graviterà sul centrodestra. Di Totò Di Natale si sa tutto, capace di colpi geniali anche da fermo. Per il Napoli una insidia in partenza. E’ il vice cannoniere del campionato, due reti più di Cavani. Prima dello stop di Londra, il Napoli era in volo (cinque vittorie consecutive con due colpi pieni fuori casa e una sola sconfitta in trasferta nelle ultime sei gare). Meno baldanzosa l’Udinese, protagonista di un grande girone d’andata, ma afflosciatasi nel ritorno. Non sono premesse essenziali per decifrare la partita di stasera al Friuli. L’importanza della posta in palio cancellerà numeri e ricordi. L’Udinese è la prima del campionato per rendimento interno e ha la seconda migliore difesa casalinga. Un osso duro per il Napoli. Da verificare come andranno le cose a centrocampo dove i friulani potrebbero essere in superiorità numerica (3-5-2). Mazzarri chiederà ancora ad Hamsik di dare una mano e Cavani non si sottrarrà alla generosità dei rientri. Ma, come s’è visto a Londra, il Napoli ha bisogno di attaccanti meno affaticati dalle coperture per essere più brillanti in zona-gol. Pare che Lavezzi aspetterà in panchina il corso degli eventi. E’ lui il disturbatore massimo delle difese avversarie. Mazzarri lo sa e avrà fatto i suoi conti. Con la Lazio che avrà le sue difficoltà a Catania, dove hanno vinto solo Chievo e Cagliari, mentre le “grandi” hanno pagato dazio, la Juve strappando un pari, i tre punti in palio a Udine sono essenziali per il Napoli. La delusione inglese non ha ridotto la passione del tifo. Si annuncia il pienone mercoledì sera per la semifinale di Coppa Italia al San Paolo contro il Siena (1-2 da rimontare). Il popolo azzurro è in tensione, non s’è arreso. Rivuole la Champions. Toccherà alla squadra imitarlo. E a Udine dovrà dare tutto per farcela.
Fonte: Il Roma.net
La Redazione
M.V.
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