Quando sta per riuscire lo sconvolgente turn-over di Mazzarri, un errore del debuttante Fideleff, che non aveva demeritato sino a quel momento, consegna a Moscardelli la palla che l’attaccante del Chievo, in area, scaraventa nella rete di De Sanctis (72’) decidendo la partita di Verona (1-0). Poco prima era entrato in campo Hamsik, aggiungendosi a Inler e Cavani, per il colpaccio dopo che la squadra con sette novità aveva avuto il compito di frenare il Chievo tenendo almeno lo 0-0, e c’era riuscita. Se questo era il proposito dell’allenatore napoletano, l’errore di Fideleff ha mandato tutto a monte. Ma è anche vero che la squadra azzurra, sconvolta dai sette nuovi inserimenti, ha prodotto poco e niente se si esclude un colpo di testa di Mascara in torsione oltre la traversa (70’). Mai impegnato il portiere Sorrentino. Cade il Napoli sul più bello ed ora, a frittata fatta, è facile dire che i piani di Mazzarri sono stati esageratamente rischiosi. Senza Lavezzi (infortunato), con Hamsik e Cavani per un tempo in panchina, una difesa rivoluzionata (Aronica tra Fernandez e Fideleff), anche Inler a bordo campo e Gargano costretto a dannarsi l’anima per tutto il campo, era un Napoli troppo inventato perché riuscisse a continuare la sua corsa. Se la difesa teneva, ben sorretta da Aronica e con buona personalità dei due ragazzini sugli esterni, aiutati da Maggio e Zuniga, la squadra falliva in attacco completamente rivoluzionato con Pandev punta, molto modesto, Mascara e Santana in appoggio, modesti anch’essi. È vero che il Chievo non s’è fidato del Napoli-bis e si è tenuto sempre guardingo. Anche questo ha imbavagliato il Napoli mediocre del primo tempo che magari sperava di trovare spazi invitanti per la voglia dei veronesi di venire avanti. Nel primo tempo non c’è stato un solo tiro in porta. Il Napoli ha creato qualche occasione con i cross di Zuniga, ma Dzemaili era impreciso nel tiro a rete e un bell’inserimento di Santana (errore di Sardo) che scartava il portiere e crossava dal fondo non trovava nessun azzurro per la battuta a rete (16’). Si giocava a ping-pong, con lanci lunghi e imprecisi da una parte e dell’altra. Pandev non riusciva a trattenere un solo pallone, stretto nella morsa dei due centrali del Chievo (Morero e Cesar). Sulle corsie, Maggio e Zuniga venivano sempre raddoppiati da Jokic e Hetemaj il primo, Q da Sardo e Bradley il secondo. E nel Napoli non c’era nessuno a creare gioco, Gargano tutto impegnato a pressare l’avversario che veniva avanti, Dzemaili non proprio in partita, né erano incisivi i rientri di Mascara e Santana con Pandev poco propenso a rientrare e a prendersi la palla (come usa fare Cavani). In ogni caso, senza una grande pressione offensiva del Chievo, erano rassicuranti i debutti di Fernandez e Fideleff, Gargano veniva in soccorso davanti alla difesa in qualche situazione pericolosa, Aronica spazzava via con grande mestiere. Se bisognava tenere lo 0-0 in attesa degli assi, la cosa stava riuscendo, e Mazzarri inseriva Inler (58’ per Maggio dolorante) e Cavani (58’ per Santana). Il Chievo non stava a guardare. Moscardelli per Thereau e Sammarco per Cruzado (58’). Ed era Moscardelli il grimaldello per far saltare la difesa azzurra giocando a tutto campo dietro Paloschi. Il Chievo si rendeva più pericoloso e De Sanctis manteneva il Napoli a galla in tre occasioni sventando i tiri di Hetemaj (50’), Moscardelli (66’) e Paloschi (69’). Ma ora toccava a Inler, Hamsik (71’ per Mascara) e Cavani di proporre il Napoli vincente. Prima di uscire, sul cross di Cavani, Mascara si avvitava in area con un gran colpo di testa, ma falliva di poco il bersaglio (70’). E arrivava il patatrac. Su un cross dalla sinistra, il mancino Fideleff rinviava corto di destro sui piedi di Moscardelli che non perdonava dagli undici metri (72’). La reazione del Napoli non era brillante. Inler sbagliava troppi palloni, Hamisk non trovava spazio e, intanto, entrava Mandelli per Paloschi (84’) col compito di non mollare di un centimetro Cavani. Gli assalti del Napoli, sostenuti da Zuniga, non producevano nulla (addirittura il corazziere biondo Fideleff all’attacco) e al 90’ era debole la girata di Cavani (assist di Hamsik) per battere Sorrentino. Bestia nera era il Chievo, bestia nera s’è confermato, e così Moscardelli. Col senno di poi, si potrebbe dire che era meglio cominciare con i tenori disponibili (Hamsik, Cavani, Inler) in cerca del risultato e poi magari difenderlo con le seconde linee. È stata mediocre la prestazione di Mascara, Santana e Pandev, il trio delle poche meraviglie che ha fallito la missione di sorprendere il Chievo. In testa fila l’Udinese. Juventus e Genoa sopravanzano gli azzurri. Le milanesi sono sempre molto dietro. Occasione sciupata dal Napoli, preoccupato delle partite ogni tre giorni, ma il turn-over è stato eccessivo. Sabato, al San Paolo, bisogna rimediare contro la Fiorentina, e poi, martedì, ci sarà il Villarreal per un’occasione ghiottissima.
Fonte: Il Roma
La Redazione
A.F.
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