Vendetevi l’anima, ma non Cavani. Ora che il Matador ha superato Vinicio (e Canè) tra i cannonieri azzurri d’ogni tempo (72 reti con le coppe) si può dire quello che uno striscione invocò allo stadio ai tempi del leone brasiliano. Cavani mata la Lazio (3-0) con una semplicità disarmante sbagliando anche un rigore. Tripletta e vai! E con una semplicità disarmante vince il Napoli che soffre nel primo quarto d’ora la superiore personalità della Lazio, ma poi Hamsik “chiama” alla riscossa e il Napoli si scuote. La Lazio scompare. Dopo la camomilla di Catania, un triplo gin-tonic nella serata propizia al San Paolo.
Klose, con grande lealtà, confessa d’avere segnato con la mano su corner (4’) e il Napoli si libera dall’inizio “presuntuoso” dell’avversario e vola verso il successo. Il Napoli potrà essere l’anti-Juve. Per il momento raggiunge la squadra bianconera in vetta alla classifica. Petkovic voleva una Lazio “presuntuosa” che imponesse il suo gioco. L’ha avuta al San Paolo per un quarto d’ora. Poi è venuto alla ribalta il Napoli con una prestazione corale di grande livello. Una squadra generosa di tutti combattenti, brillante nel contropiede micidiale. Cavani stravince il confronto con Klose, Hamsik stravince quello con Hernanes. E Insigne, nel finale, fa impazzire la difesa laziale procurandosi il rigore che Cavani manda alle stelle.
E’ stato magnifico il Napoli nella fase “operaia”. Dai tre difensori a Behrami e Inler arretrati, bloccate inesorabilmente le iniziative laziali. Si sacrificavano in copertura anche Maggio e Zuniga. Rientrava profondo Cavani e Hamsik partiva da mediano per innestare il contropiede. Marcature elastiche, ma maggiore aggressività e anticipo dei giocatori azzurri. La Lazio è stata spenta da un Napoli compatto, tutti per uno e uno per tutti. Una sola conclusione degli ospiti (61’ Klose di testa) con grande parata di De Sanctis. Numerose invece le offensive napoletane con conclusioni fuori bersaglio e con qualche incertezza sull’ultimo tocco in rete (Maggio, Pandev, ancora Maggio che concludeva alto di testa il cross di Hamsik, palla-gol sprecata al 45’). Così sono bastati tre tiri nello specchio per fare tre gol. Sul primo, la conclusione di Cavani (19’ assist di Hamsik) era deviata in rete da Ciani. Spettacolare il raddoppio. Rimessa di De Sanctis, cavalcata di Cannavaro e lancio lungo del difensore per Cavani il cui diagonale da destra piegava le mani a Marchetti (31’). Difesa laziale sempre sorpresa dalle ripartenze azzurre. Il terzo gol veniva da un lancio di Campagnaro con Cavani al galoppo sul filo dell’offside (forse lo teneva in gioco Konko) e i tre centrali della Lazio impalati sulla trequarti: il Matador evitava Marchetti e insaccava a porta vuota (64’). Tripletta alla Lazio come un anno e mezzo fa nel famoso 4-3.
L’ingresso di Insigne (69’ per Pandev) elettrizzava ulteriormente l’attacco azzurro, protagonista il campione in erba in almeno sette azioni, compresa quella in cui, abbattuto da Ciani, procurava il rigore, ma Cavani si negava al poker concludendo alto (76’ tre rigori sbagliati nelle ultime sei esecuzioni). Non solo Hamsik e Cavani hanno fatto la differenza, ma anche la superiore tenuta difensiva del Napoli che ha concesso quasi nulla all’avversario con raddoppi (Behrami e Inler su Hernanes, Cannavaro e Campagnaro su Klose) giocando sempre d’anticipo e con grande aggressività. La Lazio non è stata mai pericolosa. C’era sempre un azzurro a intralciare l’ultimo passaggio dei romani. Inler si è molto sacrificato in copertura, ma ci pensava Hamsik a lanciare l’offensiva. Sui gol, la Lazio si è fatta trovare impreparata, troppo tesa verso la metà campo del Napoli. Successo ineccepibile, domenica a Genova contro la Samp che ha fermato la Roma all’Olimpico (1-1). Si conclude così la settimana di tre impegni.
Fonte: Il Napolista.it
La Redazione
M.V.
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