iamoci sotto, Napoli! Questo è l’anno del salto di qualità, questo è l’anno dell’audacia. Il prossimo campionato è alla ricerca di attori protagonisti. La Juve non potrà più dedicarsi solo al torneo nazionale e avrà le sue difficoltà (intanto deve sfoltire la “rosa” e ha un disavanzo di 139 milioni degli ultimi tre anni). Inter, Milan, Lazio, Roma devono ridisegnare la squadra e non hanno molti quattrini da spendere, piuttosto giocatori importanti che possono perdere, e guide tecniche nuove. Il Napoli ha una grossa opportunità per inserirsi al vertice con una formazione più solida e competitiva, avendo un bilancio attivo, unico club dell’alta classifica a vantarlo. Occorre rinforzare la squadra con elementi esperti nei punti chiave di difesa e centrocampo. Si leggono nomi interessanti, acquisti possibili, magari col “tetto” degli ingaggi da tirare un po’ su. Puntare su Vargas dopo la partenza di Lavezzi. Non svenarsi per Jovetic. C’è sempre Pandev per l’attacco. E non “bruciare” Insigne. C’è Fernandez rilanciato dalla nazionale argentina. I nomi che fanno gola sono quelli di Lassana Diarra, Cissokho, Kolarov, Ivanovic, magari Schelotto, Peluso, Capuano. Coraggio! C’è il tesoretto della cessione del Pocho e ci sono i soldi della Champions. A occhio e croce, 70 milioni da investire per un Napoli altamente competitivo senza ricorrere ancora alle giovani promesse, ai talenti in erba, alle seconde linee. L’anno scorso sono stati sperperati 53 milioni e, alla fine, hanno dovuto tirare la carretta i soliti giocatori, sfinendosi fra campionato e Champions. I tifosi chiedono più personalità sul calciomercato. Vogliono un Napoli protagonista, spudorato senza “affossare” il bilancio, un club che contrasti anche il rafforzamento delle altre squadre. Perché non inserirsi per Asamoah, per Handanovic? Perché non contrastare il potenziamento dei club maggiori con abili azioni di disturbo come hanno sempre fatto le società di alto livello? La “voce” del Napoli deve essere sempre presente sull’intero calciomercato. Qual è la “voce” del Napoli? Sul “tetto” degli ingaggi è il momento della svolta. Fatti i conti, ma senza “chiusure” ormai improponibili, bisogna sapere attrarre i giocatori di qualità e sapere trattenere i campioni di casa. Finora s’è fatto bene accompagnando la crescita della squadra senza follie. Non si pretendono follie, ma ora il “passo in più” è d’obbligo. La “base” della società è solida ed è il momento di osare se non si vuole restare eternamente di rincalzo alle cosiddette “grandi” che tanto grandi non sono più. Il working in progress di De Laurentiis ha bisogno di uno scatto decisivo e il momento sembra ideale, le congiunture sono favorevoli. La concorrenza al vertice non è più irresistibile come una volta. Chi allestisce quest’anno una formazione di rilievo potrà giocare al tavolo dello scudetto. Ed è ormai questa l’ambizione del Napoli di De Laurentiis (e Mazzarri) dopo otto anni di rodaggio non privi di soddisfazioni. Ora bisogna disegnare la squadra “definitiva” e questo è l’anno in cui bisogna investire per un Napoli superiore. Altrimenti la partenza di Lavezzi non avrà senso e, ma mano, altre sirene canteranno per Hamsik e Cavani. Ci vogliono coraggio, personalità, competenza e anche astuzie per essere in prima linea, per sapere dettare le condizioni, per passare dal Napoli “bello” a quello vincente.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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