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Mimmo Carratelli: “Dopo un pari eroico, arriva il pari grigio”

Brutta partita e bruttissimo pareggio (1-1) a Poznan tra Italia e Croazia, seconda partita del gruppo C, che complica i “calcoli” degli azzurri per superare il girone e approdare ai quarti. La Croazia raccoglie ciò che voleva. Concede il primo tempo all’Italia e viene battuta solo da un calcio di punizione di Pirlo. Rimonta nella ripresa con Mandzukic su un errore della difesa italiana.
Prandelli conferma la formazione del match contro la Spagna. Delude Balotelli lento, impacciato, che sferra appena tre tiri (uno solo, “vero”, nello specchio della porta, parato con difficoltà da Pletikosa) e quando viene sostituito (69’ Di Natale) fa un gesto discutibile.
Ma è tutta la squadra che non riesce a fare gioco. Troppo fragili i due esterni (Maggio e Giaccherini), il primo costretto a “ballare” tra Strinic e Perisic, il secondo tra Srna molto offensivo e Rakitic, il migliore dei croati. Maggio ha qualche spunto offensivo, Giaccherini si fa notare in fase difensiva.
L’Italia non punge sulle fasce e cerca percussioni centrali. Cassano è mobilissimo (33’ incrocia fuori una gran conclusione), ma Balotelli è proprio fermo, quasi abulico, come schiacciato dalla responsabilità.
Per venti minuti funziona la trappola croata su Pirlo. Lo pressa in prima battuta l’attaccante Mandzukic, lo affronta Modric, se avanza trova Vukojevic. Bloccato Pirlo, il gioco italiano non decolla. De Rossi rimane troppo dietro e non costruisce nulla. A fianco di Pirlo, Marchisio e Thiago Motta sono “morbidi”, non accelerano, non sono incisivi. Il poco gioco azzurro viene anche spento dalla fisicità dei croati. Tiene bene la difesa con Bonucci e Chiellini sui due pivot dell’attacco biancorosso, ma nel primo tempo la Croazia rinuncia quasi ad attaccare, limitandosi a spezzettare le manovre azzurre, imprecise e improvvisate.

Per l’Italia la partita cambia quando, dopo una ventina di minuti, Pirlo sale alla ribalta e tutta la squadra prende convinzione. Buffon è stato a guardare, mai un tiro dei croati. L’Italia cerca il bersaglio con Balotelli (3’ fuori), Marchisio (11’ fuori), il gran tiro da fermo di Balotelli respinto dal portiere (16’), Cassano (33’ fuori), Balotelli (34’ fuori). La Croazia arretra troppo e Pletikosa la salva sulla penetrazione in area di Marchisio ribattendo le due consecutive conclusioni ravvicinate dell’azzurro (37’). L’Italia si incoraggia e arriva il vantaggio sulla punizione di Pirlo da sinistra: la barriera non intercetta, la palla alta passa tra Rakitic e Vukojevic infilando Pletikosa sul primo palo (39’).
Nel primo tempo c’è stata più Italia che Croazia, ma è stata un’Italia mai veramente sicura che non riusciva a costruire un’azione d’attacco ben congegnata. Sganciava lanci sui quali la difesa croata non cedeva mai.
Nella ripresa, è un’altra Croazia. Ora deve recuperare e non sta più a guardare. Spesso resta con soli due difensori su Balotelli e Cassano e viene tutta avanti, con la spinta a destra di Srna, col gran lavoro di Rakitic, con Modric che gioca meglio (il duello lo vince Pirlo). Non riesce però a impegnare Buffon. Ma l’Italia perde l’iniziativa ed è costretta nella sua metà campo sotto la pressione croata.
Il primo cambio di Prandelli è Montolivo per un deludente Thiago Motta (62’). La Croazia replica con Pranjic per Perisic puntando molto sul tiro da lontano del primo. Va fuori Balotelli ed entra Di Natale (69’). L’Italia continua a non avere verve.  Intanto, cala Pirlo e la nazionale azzurra non sa più ripartire.
Su un cross da sinistra, l’intera difesa schieratissima si fa superare dal pallone. Chiellini non chiude su Mandzukic che nell’area piccola molla una sventola imprendibile per Buffon (72’). E’ il pareggio che danneggia l’Italia e che era l’obiettivo dei croati.
Neanche l’ingresso di Giovinco per Cassano (83’) aveva successo. La Croazia difendeva il pareggio in massa con qualche raro contropiede.
Si può dire che l’Italia ha deluso. Due partite due pareggi. Forse “eroico” quello contro gli spagnoli. Molto “grigio” questo contro i croati. E per la seconda volta la squadra non sa né difendere né raddoppiare il vantaggio. E’ una squadra che non ha una vera manovra offensiva e tutto resta affidato ai lanci di Pirlo. Non c’è fraseggio, non c’è penetrazione sulle corsie e i centrocampisti (tranne Marchisio in qualche occasione) non accompagnano l’azione. Forse, sarebbe stato necessario cambiare formazione con uomini più freschi e soprattutto con due elementi più “tosti” sulla fasce (almeno Balzaretti). E bisogna uscire dall’”equivoco” Balotelli. Il ragazzo non ha la personalità per primeggiare. L’attacco rimane monco e quando, poi, gli attaccanti non trattengono palla si fa più gravoso il lavoro dei centrocampisti nel bloccare il contrattacco avversario. La condizione fisica degli azzurri non è neanche eccellente.
E ora serve (chissà) un’ampia vittoria sull’Irlanda per sperare di non tornare a casa.

Fonte: Il Napolista.it

La Redazione

M.V.

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