Tutti in campo appassionatamente. Niente turn over. Fuori solo chi ha problemi fisici (Inler febbricitante). È il Napoli europeo che gioca a Novara. È la squadra stratosferica di Mazzarri che va all’assalto in campionato per annullare il distacco dal terzo posto, obiettivo prossimo. È un Napoli compatto e più convinto di osare qualsiasi impresa. Poiché l’avversario è l’Udinese, terza, sette punti avanti, ecco la rincorsa prima di Natale con i friulani che giocheranno a Roma contro la Lazio e poi ospiteranno la Juventus. Se non sono marziani, qualche punto lo perderanno. Il Napoli non solo deve vincere (a Novara, poi ospitando Roma e Genoa), ma deve sportivamente gufare. Mors tua, vita mea. Intanto, sotto con la squadra di Tesser e sull’erba sintetica di Novara. Partita prevedibilmente veloce sulla superficie “levigata”. Tocchi di prima, precisione nei passaggi per non subire i contrattacchi. Il Novara è squadra ardimentosa, ma in attacco accusa una assenza grave (Meggiorini, squalificato). Ha giocatori di pregio, innanzi tutto Rigoni (31 anni) alle spalle delle punte e trequartista dotato di tiro insidioso, e poi Jeda, in avanti l’uruguayano Granoche, attaccante di peso. Due vittorie in casa, quella lontana sull’Inter disastrata, la più recente sul Parma. Due pareggi e due sconfitte. Il Napoli, al completo, può fare il colpo. Mordendo a centrocampo su Rigoni, correndo sulla fasce (Maggio e Dossena), zigzagando con Lavezzi, portando al tiro Cavani, ritrovando un Hamsik con la cresta in partita. Non sarà facile, come non è stato facile a Vila Real, ma la squadra di Mazzarri sta acquisendo una sicurezza da grande squadra, mai veramente in difficoltà, paziente e attenta nel subire l’avversario quando l’avversario ha la partita in pugno, ma poi lesta nell’affondare i colpi decisivi. Pesano sul ritardo in classifica (-4 punti rispetto all’anno scorso) i tre pareggi al San Paolo piuttosto che le tre sconfitte complessive. Ma è pur sempre un Napoli dal potenziale enorme, equilibrato, col terzo migliore attacco del campionato, Cavani già a sette gol (9 l’anno scorso) e i tris di Hamsik e Lavezzi. Il Pocho è scatenato. Comincia a “vedere” la porta, ha affinato la battuta dei calci d’angolo, è un trascinatore. Anche in trasferta il Napoli deve dare di più (due sole vittorie). Il momento è magico e da Novara la squadra azzurra può mandare il segnale giusto per la rincorsa in campionato. Ha appena battuto il Lecce e, quest’anno, una sola volta gli è riuscito di vincere due partite di seguito (all’inizio, a Cesena e contro il Milan). Sembr esserci una convinzione nuova, di squadra più matura. È sfuggita per stanchezza la vittoria contro la Juventus, ma fin quando il Napoli è stato in partita il risultato era di 3-1. Questo Napoli può battere qualunque avversario e la Champions gli ha dato una nuova forza. Sfruttarla subito in campionato è nelle possibilità della squadra azzurra. A cominciare da Novara, campo insidioso ma non invulnerabile. Su 13 partite, il Novara è rimasto a secco di gol in cinque occasioni. Sa attaccare, ma subisce troppo. Verrà all’assalto del Napoli offrendo ghiotte occasioni in contropiede? Lavezzi è là che già corre.
Fonte: Il Roma.net
La Redazione
M.V.
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