DUE ‘ANIMALI’ DA GOL — Fermateli, se ci riuscite. Impossibile? Forse. Chi li ha affrontati in campo è spesso tornato a casa con un lancinante mal di testa. Inter-Napoli passerà anche da questi due incredibili bomber, tra i migliori in Italia e in Europa. Milito ha dalla sua una maggiore esperienza, mentre Cavani può contare su una freschezza atletica impressionante e una ‘fame’ di vittorie infinita. Micidiali in area di rigore, preziosi nello sviluppo del gioco costruito in allenamento rispettivamente da Stramaccioni e Mazzarri. Due mostri, due killer implacabili, due macchine da gol su cui Inter e Napoli punteranno forte per il big match di domenica sera di San Siro.
SOMIGLIANZE E DIFFERENZE — Di simile hanno ovviamente il mestiere: fare gol. Due professionisti, tra i migliori in circolazione. Arrivato un po’ tardi sui grandi palcoscenici, Milito ha impiegato però solo una stagione per vincere tutto quello che ogni calciatore sogna sin da bambino. Campionato, Coppa Nazionale e soprattutto quella Champions che nella Milano nerazzurra mancava da oltre 40 anni. Un triplete griffato proprio dai gol del Principe, protagonista di tutte le finali di quella magica stagione. Dimenticata una flessione fisiologica, Milito è tornato a fare gol ma soprattutto e ritornato un giocatore unico e indispensabile nell’economia di qualsiasi squadra. Dall’altra parte Cavani, di otto anni più giovane, arrivato a Napoli con un pizzico di diffidenza ma capace di ritagliarsi in poche stagioni un ruolo da assoluto protagonista è diventato uno dei migliori centravanti d’Europa. Completi, in tutto, Milito e Cavani non sono semplicemente due killer d’area di rigore, ma risultano due calciatori moderni e indispensabili nel gioco delle rispettive squadre. Unici. Già, perché oltre a segnare con una costanza mostruosa, entrambi partecipano attivamente alla manovra corale: rientri a centrocampo, protezione del pallone, triangoli per favorire gli inserimenti dei centrocampisti, attacco degli spazi, e un sacrificio encomiabile. Cavani, forte di una freschezza fisica a tratti imbarazzante, è un gradino sopra all’argentino proprio dal punto di vista del sacrifico: non è più una novità, infatti, ammirare l’uruguaiano rientrare in difesa mentre insegue un avversario dopo aver preso a pallate la porta dall’altra del campo.
I NUMERI (IMPRESSIONANTI) — Ma le qualità di questi due mostri non le scopriamo certo oggi. I numeri, però, rendono ancora meglio l’idea delle incredibili qualità di questi fenomeni. Milito e Cavani sono i due giocatori che hanno segnato di più nell’anno solare: 38 il Matador, dieci in meno el Principe argentino. Implacabili. Mentre l’interista si è ripreso dopo un 2011 orrendo, Cavani si è confermato ad altissimi livelli con una continuità mostruosa. A tratti, imbarazzante. E’ proprio questa una delle caratteristiche che rendono il bomber uruguaiano uno dei migliori giocatori al mondo. Gol, sempre e comunque: senza pause. Una macchina perfetta e inarrestabile. Milito, forse anche a causa di una carta d’identità nettamente più ingiallita, paga delle flessioni fisiche fisiologiche; imprescindibile, inoltre, in una rosa dove non esiste un altro calciatore con le stesse caratteristiche. Irrinunciabile per Stramaccioni. Discorso analogo per Mazzarri che non può certo privarsi di uno degli attaccanti più forti del mondo, anche quando potrebbe. “Edinson vuol sempre giocare, non si fermerebbe mai”, la testimonianza del tecnico toscano che fotografa al meglio la fame infinita dell’uruguaiano. In questo avvio di stagione, Cavani ha già gonfiato la rete 17 volte (tra campionato ed Europa League) mentre il Principe nerazzurro è fermo a quota 7 (ancora a secco in Europa), a secco però da 4 partite di fila dopo la roboante doppietta infilata nella serata trionfale allo Juventus Stadium. Numeri oscurati solamente dall’esplosione di El Shaarawy.
Insomma, Inter-Napoli sarà anche la sfida tra due dei migliori bomber del nostro campionato, e non solo, pronti a prendersi i tre punti e rilanciare con forza e convinzione la sfida alla Juventus.
La Redazione
G.D.
Fonte: Eurosport
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