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Milito: “Con Lavezzi e Palacio sarà una grande Inter”

Parla alla Redazione de “Il Corriere dello Sport” il bomber nerazzurro Diego Milito sulle ambizione del club di via Turati.

Milito, come giudica dal punto di vista personale la stagione che si è conclusa?
«Come numeri individuali sono contento, ma avrei barattato i gol segnati con la possibilità di lottare per lo scudetto».

Dopo una partenza negativa, 24 reti in A non sono poche.
«Ho eguagliato il primato che avevo stabilito con il Genoa e ho finito bene dopo che all’inizio tutti abbiamo avuto delle difficoltà. L’Inter non faceva punti e io ho sbagliato molti gol».

Con Stramaccioni è tornato a essere il Principe.
«Ha dato serenità, entusiasmo e buon gioco alla squadra. Si sono viste discrete prestazioni, anche quando abbiamo perso, e soprattutto abbiamo conquistato tanti punti». 

Tanti dicono che Stramaccioni assomigli a Mourinho.
«Ogni tecnico ha sue caratteristiche ed è difficile fare paragoni. Stramaccioni è un allenatore che ha personalità e può fare grandi cose all’Inter».

Il modulo scelto da Stramaccioni esalta le sue caratteristiche?
«In carriera ho giocato con tanti moduli e ormai mi adatto a ogni sistema di gioco, ma un calcio offensivo come quello di Stramaccioni mi dà più opportunità di segnare».

La sua rinascita dopo un anno con tanti infortuni ha oscurato Pazzini. Che consiglio si sente di dare al Pazzo?
«L’ultima è stata un’annata particolare un po’ per tutti. Lui non ha giocato con continuità, ma rimane un grande. Non è da una stagione no che si giudica un centravanti: il suo valore non si discute e qui ha già dimostrato molto. Abbiamo un bellissimo rapporto e spero che torni a segnare per l’Inter».

Anche Forlan ha vissuto un’annata da dimenticare. Diego partirà o resterà?
«Il rendimento della squadra condiziona i singoli. Per lui è stata una stagione sfortunata in cui ha avuto anche problemi fisici. Mi ricorda quello che ho vissuto io lo scorso anno. Arrivava dalla Liga spagnola ed esprimersi subito al massimo non è facile. Non so se resterà, ma spero che non se ne vada perché è un campione».

Già certo di arrivare è Palacio, suo ex compagno di nazionale.
«Non abbiamo mai giocato insieme, ma abbiamo fatto insieme la Coppa America del 2007 in Venezuela e poi siamo stati convocati per qualche gara di qualificazione. Rodrigo è un grande attaccante e può fare la prima o seconda punta, ma anche partire largo. Ha qualità e nell’uno contro uno è micidiale nel saltare l’uomo e nel segnare».

L’identikit di un attaccante da Inter…
«Secondo me farà bene, si adatterà in fretta e mi auguro che ci aiuti a ottenere grandi risultati. Se arriverà come dite voi, potrà contare sull’esperienza di una carriera in cui ha segnato molto. E’ vero che in Italia non ha mai giocato in una grande, ma ha indossato la maglia del Boca Juniors, dove ha vinto tanto, e della nazionale».

Al Genoa lei e Palacio vi siete solo incrociati.
«Quando sono andato via, è arrivato lui, ma lo conoscevo già e non mi ha sorpreso il suo rendimento. E’ un ottimo calciatore e una bravissima persona. Era normale che facesse bene». 

Palacio avrà difficoltà ad ambientarsi all’Inter?
«Credo proprio di no. Qui ci sono tanti argentini e poi il calcio italiano lo conosce a memoria».

Zanetti scherzosamente ha detto che gli taglierete il codino…
(ride) «No, no, il codino non glielo tocchiamo, dai…».

Guarin e Poli riscattati, Palacio già acquistato: ci sono i presupposti perché il mercato dell’Inter sia frizzante.
«La società si sta muovendo molto e bene. E’ importante che certe operazioni siano concluse adesso per arrivare al ritiro con un gruppo già pronto. Il 2 agosto abbiamo i preliminari di Europa League e vogliamo partire bene».

Iniziare così presto la nuova stagione può essere un handicap?
«Partire dopo avrebbe voluto dire niente preliminari di Europa League. La Champions League ci mancherà perché l’Inter è abituata a giocarla, ma se vinceremo l’Europa League, magari l’assenza si sentirà meno».

A Pinzolo con voi ci sarà anche Lavezzi?
«Questo non lo so. Il Pocho però è forte e lo ha dimostrato nell’ultima stagione, sia in campionato che in Champions. Abbiamo fatto l’ultima Coppa America insieme e stiamo parlando di un campione. Per il momento si tratta di voci, ma se verrà all’Inter, sarò davvero contento».

La rivoluzione dell’attacco nerazzurro potrebbe essere completata dal ritorno di Destro.
«Si era allenato con noi in America qualche anno fa durante un ritiro estivo, ma da allora è molto migliorato. Ha disputato un bel campionato al Siena e ha dimostrato di essere pronto per una grande».

L’Inter segue anche il suo connazionale Silvestre. Che acquisto sarebbe?
«Ci ho giocato contro più volte ed è uno tosto. Meglio averlo come compagno che come avversario».

Con Palacio, Lavezzi e Destro il vistoso gap con la Juventus sarebbe colmato?
«Non credo che tra noi e la Juve ci siano 26 punti di differenza anche se i bianconeri hanno vinto con merito il campionato».

A proposito, quanti sono gli scudetti della Juventus, 28 o 30?
«Non penso molto a questa cosa, ma c’è una giustizia sportiva che ha preso delle decisioni e credo vadano rispettate». 

 

Alla Juve lei non riesce a segnare, mentre con il Milan sembra avere un conto aperto…
«Realizzare una tripletta nel derby è sempre bello e mi era già capitato a Genova. Sono contento soprattutto per i tifosi».

Con Ibrahimovic, però, niente da fare: anche quest’anno, come nel 2008-09, lei è arrivato secondo nella classifica dei cannonieri alle spalle dello svedese.
«Essere il miglior marcatore del campionato non è mai stato per me un obiettivo. Io voglio giocare per la squadra, non sono un egoista e non penso solo a segnare. Preferisco che sia l’Inter a vincere un titolo piuttosto che io».

Potete tornare immediatamente a lottare per lo scudetto?
«Sì perché abbiamo un grande gruppo e sono convinto che i dirigenti faranno un mercato importante».

All’Inter serve una rifondazione o una ristrutturazione?
«La parola rifondazione non è adatta perché la base è solida. La decisione è della società e dell’allenatore, ma con qualche innesto mirato questo gruppo può regalare ancora tante soddisfazioni ai tifosi».

Contento per l’ennesimo campionato vinto da Mourinho?
«Sapevo che ce l’avrebbe fatta anche contro una grande squadra come il Barcellona. Ogni tanto lo sento per sms e gli ho fatto i complimenti».

E’ mai stato vicino al Real Madrid?
«E’ passato tanto tempo, lasciamo stare… All’Inter mi sono trovato sempre bene, ho un contratto fino al 2014 e mi piacerebbe rispettarlo».

Poi andrà al Genoa?
«Non lo so. Il Genoa comunque rimane una squadra importante per me, la mia prima formazione europea. A questa società mi lega un grande affetto, ma adesso penso solo all’Inter».

Il Racing continua a inviarle messaggi. Prima o poi cederà?
«E’ la squadra della mia vita, la formazione per la quale tifavo e nella quale ho iniziato a giocare. In futuro se ci sarà la possibilità, tornerò a giocare lì».

Dispiaciuto che dopo un’annata così, non sia arrivata una chiamata della Seleccion?
«So che è difficile essere convocati a una certa età e poi l’Argentina ha grandi attaccanti… In futuro una chiamata mi farebbe piacere, ma l’importante per me è far bene con l’Inter».  

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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