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Milan, Pioli si presenta: “Arrivo con entusiasmo, serve intensità e spregiudicatezza. Io interista? Parliamo del passato”

"Sono convinto di poter fare un ottimo lavoro"

Stefano Pioli, neo allenatore del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni nella conferenza stampa di presentazione.

La sua duttilità è utile a questa avventura? “Arrivo con entusiasmo, sono stato chiamato da uno dei club più prestigiosi al mondo. Sono convinto di poter fare un ottimo lavoro insieme a loro e alla società che ha dimostrato di chiedere in me”.

Come pensi di lavorare in questo periodo? “Ho rispetto per i tifosi e loro hanno diritto di critica, ma per me è uno stimolo ulteriore. Ci sarà da lavorare sia sulla testa dei giocatori che sulla disposizione in campo, saranno dieci giorni importanti e cercherò di sfruttare qualsiasi istante”.

Si può salvare qualcosa dal lavoro di Giampaolo? “E’ un bravo allenatore ma ha idee diverse. Partiamo da un buon livello, so di un gruppo professionale, ragazzi di valore non solo dal livello tecnico ma anche morale. Vorrei fare giocare la squadra un calcio che loro sentono positivo, che loro interpretano in modo positivo. Devo solo dare a loro tutto il coraggio possibile”.

Quali sono i tuoi tre principi? “Idee, intensità e spregiudicatezza”.

Critiche sui social? “No ho social e non ci sono, se trovate qualche profilo non è mio. Preferisco le persone che ti criticano guadando negli occhi”.

Lei è interista? “Parliamo del nulla. Il passato è passato, sono un uomo e professionista, con la voglia di fare bene. I giudizi saranno sul campo, non da quello che ero da bambino”.

Quali sono gli obiettivi? “Lotteremo insieme per raggiungere gli obiettivi all’altezza del Milan, le difficoltà ci sono ma vanno affrontate e superate, bisogna con intensità è qualità. Dobbiamo lavorare tanto”

Lei è un normalizzatore? “Mi sento un insegnante, il mio obiettivo è migliorare i giocatori che sono a disposizione. Abbiamo tanti giocatori bravi e bisogna saperli sfruttare, riconquistare i tifosi. Dobbiamo essere all’altezza”.

Dove deve migliorare la squadra? “Ho visto tutte le partite, sono stato contattato da loro solo lunedì sera ma ho visto le partite. Mi interessa entrare nella testa dei giocatori, sono molto esigente con me stesso. Non sopporto la superficialità. Subentro a 31 partite dalla fine, c’è spazio per lavorare bene. Dobbiamo sfruttare tutto il tempo che abbiamo a disposizione, deve essere il nostro alleato”.

L’obiettivo è l’Europa? “Dobbiamo lottare per andare in Champions”.

Come vede la squadra? “Si può fare un calcio intraprendente, dovremmo lottare contro squadre forti, dobbiamo mettere tutti insieme qualcosa in più”.

Giocatori bloccati mentalmente? “So che tipo di interpretazione alla gara voglio fare io, mi piace pensare che il mio modo di giocare sia stato di giocatori che avevano la passione e l’entusiasmo di affrontare certe situazioni. Se un giocatore si sente bene in campo è pronto a dare tutto”.

Come affronta le prime difficoltà? “Sbagliato comparare le diverse esperienze. Bisogna prima conoscere le caratteristiche dei giocatori”.

Come si fa a far segnare Piatek? “Efficace in area di rigore, spesse volte l’attaccante è condizionato dal lavoro della squadra. Meglio avere più giocatori in area di rigore avversaria. Ma altri giocatori devono essere pericolosi in fase offensiva. Paquetà credo sia una mezzala completa, mi piace spostare i giocatori i campo e lui ha anche i gol nelle corde”.

Cosa ci dice di Leao e Suso? “Leao ha un grande potenziale, deve essere sfruttato. Tutti si devono sentire coinvolti. Suso è un giocatore di qualità indiscutibile, bisogna fargli giocare tanti uno contro uno. Può fare molto bene”.

Qual è il suo slogan?”Vincere”.

Su cosa dovrete lavorare? “Bisogna lavorare su diverse cose. Nei prossimi giorni guarderò più òe partite del Lecce che quelle del Milan. Dobbiamo avere la consapevolezza che siamo il Milan, non dobbiamo avere ansia, ma trasformare tutto ciò in qualcosa di positivo”.

Quale modulo userà? “I numeri interessano di più a voi che a me. Abbiamo delle caratteristiche da sfruttare, l’importante è avere una determinata identità di squadra”.

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