Il Milan espugna il Dall’Ara e sale a venti punti in classifica. Questa l’analisi ai microfoni di Sky Sport di Stefano Pioli: “Emozionato per l’incontro con Mihajlovic? Io sicuramente sì, ero felice di poterlo salutare, avrei voluto abbracciarlo ma lui mi ha detto che era meglio di no. È stata una bella emozione, sono contento di averlo ritrovato, sapevo sarebbe stato più difficile con lui in panchina, ma è bello sapere che tutto sia indirizzato nella maniera giusta per lui”.
La Via Emilia vi porta bene. È una strada che il Milan ha preso in maniera definitiva?
“L’obiettivo è la partita di domenica prossima. Da queste vittorie dobbiamo portare a casa tante sensazioni positive, stasera è stata una partita bellissima per merito di entrambe le squadre. La nostra qualità ci ha premiato. È un motivo per essere ancora più consapevoli delle nostre qualità e del fatto che se si gioca tutti insieme possiamo fare molto bene. Il Sassuolo l’ho visto molto bene oggi, sarà dunque una partita difficile”.
Piatek non è più un problema?
“Sapevamo che il Bologna ci avrebbe presi alti, lui ha vinto tanti duelli e ha fatto un gran lavoro per la squadra. Anche lui uscirà da questa partita con maggiori convinzioni”.
Theo Hernandez sta impressionando.
“Credo che in fase offensiva abbia tempi importanti, grande fisicità e un piede educato. All’inizio l’ho fatto partire troppo alto, non è un giocatore da uno contro uno, più ha campo più può spaccare la partita. Dobbiamo fare movimenti per fargli spazio. Sottolineerei anche la giocata di Suso. Abbiamo giocatori che possono avere questi colpi, è bello vedere tanti giocatori che vanno spesso sopra la linea avversaria, anche quando è bassa. Oltre alle qualità dei giocatori serve lo spirito di squadra. Adesso tutti lo stiamo facendo, non è un caso stiano arrivando i risultati, come non è stato un caso che prima non arrivassero. Solo a Roma nella ripresa non siamo stati all’altezza, ma adesso ci crediamo di più. Dobbiamo insistere, non dovevamo soffrire così tanto oggi, avremmo dovuto chiuderla prima perché poi può succedere di tutto.
Bennacer e Bonaventura sono determinanti nella voglia di dominare il gioco.
“Sono giocatori che sanno trovare gli spazi. Hanno lavorato molto bene in fase di possesso anche i due centrali, hanno avuto la personalità di entrare dentro il campo. Anche Kessié si è messo bene, alternandosi con Suso. Abbiamo i giocatori per giocare bene al calcio, ma la qualità non basta. Servono anche idee e intensità, in questo modo si può far bene nel campionato italiano”.
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