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Milan-Napoli, Rodrigo Ely: exploit campano e l’emozione della prima volta

Milan-Napoli sarà anche un po’ il suo derby. Rodrigo Ely da Lajeado, Rio Grande do Sul, è più italiano (e campano) di quel che sembri. No, non solo per la pelle chiara ed i capelli biondi. Ha trascorso un anno intero, l’ultimo, con la maglia dell’Avellino, imparando a conoscere e a convivere con la rivalità (sportiva) tra due città, Napoli e Avellino, distanti appena pochi chilometri. Domenica sera, contro gli azzurri, sarà gettato nella mischia da Mihajlovic, orfano di Romagnoli (squalificato), ma già innamorato delle qualità del difensore brasiliano classe ’93 che il Milan ha riabbracciato in estate, dopo averlo perso un anno prima.

Probabilmente Ely non era ancora preparato al grande salto. Reggina, Varese, Avellino, Milan. Tutto in pochi mesi. Anzi, in pochi giorni. Prima la Serie A, sfiorata con i biancoverdi. Poi la Serie A, ancora, conquistata di colpo con il ritorno in rossonero, maglia indossata dal 2010 al 2012 da ragazzino, da giovane promessa, da talento acerbo che il Milan aveva appena strappato al Gremio: “Quando arrivò da noi si inserì subito nel contesto rossonero – spiega a GianlucaDiMarzio.com Giovanni Stroppa, ex allenatore della Primavera del Milan – perchè è brasiliano ma sembra un italiano. Non ha mai subito il contraccolpo del trasferimento in Italia. Nei primi mesi non poteva essere tesserato per motivi burocratici, ma si allenò da subito con noi e mi accorsi delle sue doti. Ely ha qualità da centrocampista. Ha ottimi piedi, un buon fisico, è bravissimo di testa. A volte sembra lento, ma non lo è affatto. Anzi è molto bravo nell’uno contro uno. Parliamo di un ragazzo molto promettente, reduce da tanta gavetta in Serie B che gli ha consentito di crescere ulteriormente”.

Piedi educati, dunque, ma anche personalità, testa alta e grande umiltà. Cattivo?Apparentemente, sì. Lo dicono i numeri: nello scorso campionato di B record negativo di espulsioni (4 in 30 presenze). Il lupo perde il pelo… Com’è che si dice? Il suo esordio in Serie A contro la Fiorentina, ad agosto, è stato macchiato dalla doppia ammonizione rimediata in pochi minuti. Ma è solo un episodio. Ely ha pagato l’eccessiva foga, l’istinto del difensore, l’irruenza tipica di ha voglia di emergere. Il suo lato “cattivo” non ha ingannato il Milan, che a giugno lo ha riportato a casa strappandolo alla concorrenza. In estate tante amichevoli e ancor più elogi, ora l’appuntamento con la storia: prima da titolare in rossonero, proprio contro il Napoli. E con la mente, inevitabilmente, si torna al Partenio, si torna ad Avellino, si torna in una terra, la Campania, che per una stagione è stata anche la sua. Bella e indimenticabile, per ovvi motivi.

fonte: gianlucadimarzio.com

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