Match-clou per la terza giornata di ritorno, Milan-Napoli che già si è presentato con il suo ricco strascico di polemiche, dato il forzato anticipo dalle 20.45 alle 15. Adriano Galliani avrebbe preferito rimandare la partita, e lo ha chiesto con una lettera aperta, pubblicata anche sul sito ufficiale della società rossonera, indirizzata al Presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta. Il massimo dirigente della Lega di Serie A ha invece optato per un anticipo globale, che fa molto “calcio di altri tempi”, quando tutte le partite si disputavano all’unisono: la domenica pomeriggio (in inverno alle 14.30). Un differimento dell’incontro, appoggiato anche da Aurelio De Laurentiis, avrebbe avuto dei lati vantaggiosi con un mese di febbraio davvero “… decisivo per le sorti del Milan” per dirla con le parole di Allegri e il tecnico livornese certo non esagera: l’8 febbraio semifinale di Coppa Italia contro la Juventus, poi in campionato Udinese, e ancora Juventus, con l’intervallo Champions League che vedrà l’Arsenal ospite a S. Siro il 15 febbraio. Se a tutto questo si aggiunge il non proprio perfetto stato di forma di alcuni uomini chiave, il quadro è completo. Quanto a domenica è certo il forfait di Pato e Boateng, a cui si aggiunge Nesta che, insieme a Inzaghi, ha lavorato in palestra; probabile l’impiego di Mexes in luogo del forte difensore romano, mentre si è rivisto Mathieu Flamini, nel suo programma di recupero agonistico. A centrocampo l’impiego di Antonini o di Zambrotta dovrebbe concedere un po’ di respiro a Mesbah, alte anche le quotazioni di Seedorf, con la presenza di Antonio Nocerino, napoletano, giocatore forte negli inserimenti e capace di proiettarsi pericolosamente in zona gol. In attacco Ibrahimovic, colonna portante dell’undici milanese, sarà affiancato dalla giovane sorpresa Stefano El-Shaarawy. Nella freddissima seduta di allenamento di questo venerdì (-4 gradi a Milanello) lavoro tattico, arricchito nel finale da un allenamento supplementare a base di prove di cross. Certa e palpabile è la voglia di riscatto dei meneghini dopo il brutto passo falso rimediato all’Olimpico contro la Lazio. Suona la carica Mark Van Bommel, che ha da poco tagliato il traguardo di 500 presenze nei campionati nazionali in 20 anni di carriera: “Milan-Napoli è una partita chiave per la corsa allo scudetto, quest’anno come un anno fa… dobbiamo imparare dalla sconfitta per tornare alla vittoria” Gli fa eco Maxi Lopez neo-rossonero: “Ogni tre giorni abbiamo un’altra partita… si deve vincere con il Napoli e ricominciare da capo.” E dire che l’ex catanese, appena un anno fa dichiarava di gradire molto di leggere il suo nome accostato ai colori azzurri, aggiungendo poi: “Spero di vedere il Napoli in Champions”, è il calcio…E sempre un anno fa, esattamente il 28 febbraio, fu assente il Pocho per colpa del doppio turno di squalifica comminatogli per il famigerato sputo ai danni di Rosi nella gara dell’Olimpico contro la Roma, questa volta, invece, ci sarà. “Lavezzi spauracchio? Se si creano gli spazi è straordinario e fa sfoggio del suo valore”, chi parla di lui è un forte ex milanista, Alberigo Evani. Il centrocampista in rossonero negli anni ’80 e 90 si sofferma ad analizzare anche una caratteristica degli uomini di Allegri: quella di trovare difficoltà con le grandi squadre, una qualità “inversamente proporzionale” rispetto all’undici di Mazzarri, stentare contro le cosiddette piccole, per ritrovarsi di più contro le grandi. Sorge allora spontaneamente una domanda: il Napoli cosa è, una piccola o una grande? La risposta passa, forse, proprio per il Meazza.
Maria Villani
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