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Milan, Ibrahimovic: “A Milanello mi sento a casa ma il futuro non lo deciderò da solo”

Le parole dello svedese

Zlatan Ibrahimovic è fermo ai box per un problema al soleo, ma la sua carica continua ad aiutare il Milan anche senza essere in campo con i compagni. Intervistato da 7, settimanale del Corriere della Sera, lo svedese ha rilasciato queste dichiarazioni: “Sono sempre quel ragazzo nato lassù che ha portato la sua borsa in giro per il mondo e ha fatto una grande avventura. Nel campo da calcio siamo tutti uguali, in ogni angolo del mondo. Nessuno ti chiede che opinioni hai, quanti soldi hai in tasca. Sai giocare? Vai avanti, non è che ti possono raccomandare”.

Detto così sembra un posto perfetto.
“Come idea sì, tra ragazzini sì. Un campo, due porte e vediamo chi segna di più, senza differenze sociali, culturali o geografiche”.

Lei è contento come una volta?
“Devi, devi, devi esserlo. Siamo felici e dobbiamo rendere felici le persone”.

Gli stadi vuoti?
“Soffriamo molto, noi dobbiamo portare un messaggio positivo e di fiducia”.

Dove arriverà il Milan?
“Intanto dobbiamo ripartire bene nel 2021. Poi andare avanti una gara alla volta, come fosse allo stesso tempo la prima e l’ultima della vita. Dobbiamo avere fame tutti i giorni, sempre, in ogni momento. Qualsiasi cosa fatta fino ad oggi non importa, ogni volta devo dimostrare chi sono”.

Lo Scudetto?
“La squadra deve avere il coraggio di sognare. E io dico che può e vuole fare ancora di più”.

Il futuro?
“Mi cercano in tanti, anche la BBC mi chiederà fino a quando andrò avanti. Continuerò finché riuscirò a fare quello che sto facendo ora”.

Il Covid?
“Ne ero quasi incuriosito, ha colpito tutto il mondo. E’ una grande tragedia. Un mal di testa non forte ma fastidioso e poi ho perso il gusto. Stavo tutto il giorno in casa, incazzato, non potevo uscire. Non mi potevo allenare bene”.

La famiglia e il ritorno in Svezia?
“Mi mancano tantissimo, sono allo stremo. Vorrei stare con loro. Ho provato a tornare ma Pioli mi ha risposto che a casa ho 2 figli ma che anche Milanello è casa e che qui ho 25 ragazzi che hanno bisogno di me”.

Sta bene a Milanello?
“Benissimo, mi sento a casa. Ci sto volentieri. Sono giornate piacevoli, qui funziona tutto”.

Milan a vita?
“Dico che sto bene ma si vedrà. La vita va avanti e non si sa mai. Non ho questo ego così gigantesco da dire che deciderò soltanto io: la mia famiglia è più importante di tutto”.

La Champions?
“A chi non piacerebbe… se posso restare, lo faccio”.

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