Con la forza della disperazione il Milan acciuffa una vittoria meritata e agguanta la zona Champions League. 2-1 contro il Genoa quando l’ennesima occasione sprecata di questo campionato stava per essere consegnata agli archivi. Decidono il giocatore più in forma e il capitano della squadra e il modo in cui questo successo è arrivato potrebbe far svoltare la stagione della squadra e di Rino Gattuso.
FORFAIT BIGLIA – Biglia si fa male al polpaccio nella rifinitura e deve dare forfait, Calabria non è nelle condizioni migliori, Bonaventura nemmeno convocato. Una situazione che porta Gattuso a schierare una formazione che spiazza tutti: 3-5-2 con Bakayoko titolare e Rodriguez nei tre di difesa. Confermato Laxalt, si rivede dal primo minuto Calhanoglu.Novità Gunter per il Genoa per lo squalificato Romero. Torna Zukanovic, fuori Pereira.
LAMPO SUSO – Il Milan la sblocca dopo quattro minuti grazie a una prodezza di Suso, poi controlla pur rischiando qualcosina soprattutto per demeriti propri che per meriti del Genoa. Rete del vantaggio arrivata con l’ennesimo sinistro dalla distanza dell’esterno spagnolo che piega le mani di Radu. Stato di forma eccezionale per il numero 8 che si era sbloccato a San Siro domenica scorsa contro la Sampdoria. Alcune leggerezze, prima di Bakayoko, poi di Donnarumma fanno venire i brividi a San Siro che si spazientisce e fischia. Piatek, a secco da due partite, si rende protagonista con un tiro a giro che finisce fuori di poco. Per il resto Milan che punta soprattutto sul possesso palla, senza tuttavia riuscire a sfondare al centro: al netto del gol un paio di altre occasioni, tutte nei primi 10 minuti per poi quasi eclissarsi.
HARAKIRI BAKAYOKO – È un deja vu quello del Milan che passa in vantaggio e quasi per scelta decide di buttare all’aria la vittoria. La scena si ripete anche stasera, il protagonista è il giocatore con i fucili spianati addosso: Bakayoko, non pago della quasi frittata dei primi 45′, decide di fare un incomprensibile retropassaggio che trova però Kouamé. L’ivoriano è defilato ma prova a tirare ugualmente. E viene premiato, perché trova la deviazione decisiva di Romagnoli che beffa Donnarumma. E sono 16 partite consecutive con un gol al passivo. Nemmeno nell’anno della retrocessione. Same old story, il Milan ferito nell’orgoglio si risveglia e inizia ad attaccare. Si rivede lo scenario di Empoli con i rossoneri a concludere a rete e il portiere a parare tutto. Ci provano Kessié, Suso, Higuain, Calhanoglu ma Radu è un muro. Potrebbe arrivare persino la beffa, con Lazovic nel finale. Donnarumma ci mette una pezza
APOTEOSI ROMAGNOLI- Il Milan attacca fino all’ultimo e oltre. Nei minuti di recupero un lancio di Abate da metà campo trova l’errata interpretazione di Radu, fino a quel momento eccellente: il rumeno rinvia centrale e corto, direttamente sui piedi di Romagnoli. Il capitano rossonero disegna un pallonetto che gonfia la rete e manda in estasi San Siro: 2-1 proprio all’ultimo. Happy Halloween per il Milan, che aggancia la Lazio in quarta posizione. Genoa beffato, ironia del destino per un errore di quello che era il migliore in campo.
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