Il CEO del Milan, Ivan Gazidis, ha rilasciato un’intervista al sito ufficiale del club rossonero in occasione della festa di Sant’Ambrogio. Queste le sue parole: “Milano mi è mancata molto. È una città con un cuore forte. Ho sentito questa appartenenza durante il periodo del lockdown, ho sentito la forza della città, la generosità della gente. In quel periodo ho percepito tutte queste qualità e mi sono sentito parte di questa città. Milano ha una storia incredibile, ma è un città che guarda avanti. È necessario sempre guardare avanti e pensare ai giovani e al loro futuro”.
Cosa ha provato a tornare a San Siro?
“Un momento veramente unico, speciale. Non solamente della mia carriera professionale, ma anche della mia vita. Non lo dimenticherò mai. Quando sono arrivato a Milano c’erano dei dubbi che capisco, ma col tempo credo che i tifosi possano vedere la visione che abbiamo per questo club. È possibile, con i valori del club, fare questo percorso. Serve coraggio, ma il Milan lo ha sempre avuto”.
Come procede il progetto relativo al nuovo stadio?
“Capisco i dubbi, perché San Siro è un luogo speciale, ma è necessario avere coraggio. I sentimenti esistono e non si possono mettere in discussione. Le memorie di San Siro ci saranno per sempre, nessuno potrà cancellarle, è impossibile. Ogni Lega nel mondo che ha avuto successo lo ha fatto costruendo nuovi stadi, con un’esperienza incredibile e inclusiva per i tifosi. Questo è molto importante per il futuro. Abbiamo tutto quello che è necessario: il calcio, la gente, i tifosi. Vedo un futuro brillante, è necessario solamente avere coraggio: creare nuovi stadi è un passo fondamentale se vogliamo essere ancora al vertice del calcio nel mondo”.
L’area di San Siro verrà rivalutata?
“Abbiamo lavorato su questa visione con il sindaco per due anni. Sarà un nuovo cuore per Milano: non è solamente un progetto calcistico, ma anche una visione per tutta la città”.
Cosa pensa del momento del Milan?
“Siamo primi, al momento (sorride). Siamo in crescita. Abbiamo sempre detto che siamo all’inizio del percorso, non alla fine. C’è grande unità al vertice del club, dal presidente Scaroni a Maldini, Massara e io, sempre con Pioli. I giocatori vedono questa unità e capiscono la visione. Tutto è possibile quando ci sono unità e lavoro”.
Stefano Pioli?
“Ha la qualità sul campo per giocare il tipo di calcio che volevo. Ogni giocatore ha un ruolo molto importante per raggiungere i nostri obiettivi. Ho visto immediatamente la possibilità di riportare il Milan in alto. Questo è il mio sogno: alla fine della mia vita vorrei dire che ho avuto una piccola parte in questa grande visione. Io amo Milano e c’è una visione per la città similare a quella per il club: una città moderna, inclusiva, che guarda avanti con coraggio”.
Un augurio al popolo rossonero?
“La famiglia del Milan mi ha dato grande energia e questo mi dà orgoglio e forza. Abbiamo vissuto due anni difficili, auguro ai nostri tifosi e ai cittadini di Milano una buona festa di Sant’Ambrogio, e spero anche in un anno più facile per tutti”.
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