Da una parte Rocco Commisso e Yonghong Li, dall’altra il fondo Elliott, che osserva la situazione in attesa di sviluppi. Come riporta Tuttosport, l’hedge fund di Paul Singer vanta un credito totale di 415 milioni di euro, frutto del primo prestito da 383 milioni (interessi compresi) più il secondo da 32 per completare l’aumento di capitale.
SI ALLA CESSIONE – Ormai è noto: qualora Mister Li non riuscisse a restituire i 32 milioni entro il 6 luglio, Elliott riscuoterebbe il pegno diventando proprietario del club. Stando a quanto riferito da Tuttosport, una clausola presente nel contratto con la Rossoneri Sport stabilisce che il Milan possa essere venduto soltanto dopo l’assenso dei due amministratori in carica al fondo americano. Ebbene, da quello che risulta, Elliott avrebbe già dato il proprio benestare alla cessione della società milanista, poiché gradirebbe rientrare della spesa fatta piuttosto che ritrovarsi a doverla gestire in attesa di un nuovo compratore.
NUOVO MANAGEMENT? – Elliott, dunque, fa il tifo per Yonghong Li e spera che l’uomo d’affari cinese possa riuscire a portare a termine l’operazione di vendita. Tuttavia, le possibilità che il Milan passi nelle mani del fondo USA sono concrete. Non a caso, nei giorni scorsi sono emersi i nomi di possibili figure che potrebbero entrare a far parte del nuovo management qualora Elliott dovesse ritrovarsi a gestire il Milan. Si tratta di Umberto Gandini, Demetrio Albertini e Paolo Maldini, vecchie conoscenze rossonere.
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