Secondo Mazzarri la classifica di serie A dovremmo riscriverla così, in milioni di euro anziché in punti. Non 41 (punti) la Juve, 40 il Milan, 36 l’Inter e 29 il Napoli ma 160 milioni di ricchi stipendi (e al netto delle tasse) al Milan, contro i 100 della Juventus fino ai 42 del Napoli (sesta nella classifica degli stipendi e settima in quella dei punti conquistati). Se lo scudetto passa dall’asse Milano-Torino, sia chiaro che sono i soldi spesso a fare la differenza. Eccome. E alla fine fanno la differenza. Non sarebbe dunque un caso che lo scudetto si gioca sul tavolo delle più ricche e delle più spendaccione società italiane.
Se andiamo nei dettagli, poi, c’è da riflettere. I top player del Napoli sono Lavezzi (2,2 milioni l’anno), Cavani (2,2), Pandev (2), Inler (1,5) e Hamsik (1,3). Nella Roma, con Totti e De Rossi in testa, ci sono ben 9 giocatori che guadagnano più dei «tenori» di De Laurentiis: tra questi Osvaldo, Kjaer e Pjanic. Che dire del Milan: in 21 hanno una media-ingaggio superiore ai 3,9 milioni l’anno. Più Paperoni del Pocho e company persino Bonera ed Emanuelson. Tutti super-ricchi anche nell’Inter dove Thiago Motta e Chivu portano a casa 3 milioni a stagione. E, per intenderci, sono rispettivamente al decimo e all’undicesimo posto della classifica degli ingaggi dell’Inter dove svetta l’olandese Wesley Sneijder (6 milioni all’anno). Nella Juventus in dodici portano a casa più dei top azzurri: Vidal, per esempio, ha un ingaggio di 3 milioni. Nel Siena che domenica ha mandato in tilt il gioco di Mazzarri D’Agostino e Calaiò, i più ricchi, guadagnano rispettivamente 800 mila e 760mila euro.
Senza dimenticare la classifica degli allenatori più pagati: in quel caso Mazzarri è primo. A pari merito con Allegri. E più avanti anche di Conte, Luis Enrique e del più «povero» di tutti: Francesco Guidolin.
Se si giudicano gli allenatori dai punti guadagnati sul campo e le società di calcio da come sono riuscite a far fruttare gli investimenti, allora si potrebbe dire che, al giro di boa, Mazzarri e De Laurentiis hanno fatto davvero meglio di (quasi) tutti gli altri: il Napoli, infatti, in questa fantascientifica classifica del buon senso economico e del buon andamento della stagione ha davanti a sé (tre le big della serie A) soltanto l’Udinese. Già, perché dividendo il monte ingaggi dei giocatori azzurri nella stagione 2011-12 (circa 41,2 milioni di euro) per il punteggio in classifica alla fine del girone di andata (29 punti), si scopre che la società partenopea ha sborsato 1 milione e 420 mila euro per ogni punto conquistato. Insomma, un campionato davvero a buon mercato, guardando alle 10 migliori società della serie A. Un dato che colloca il Napoli, in questa speciale graduatoria, alle spalle solo del club del patron Pozzo (che ha un rendimento di 570 mila euro a punto) e davanti a tutte le altre. Mazzarri ne sarà felice: Napoli secondo dietro alla squadra di Guidolin. Praticamente quasi 1 milione e centomila in meno della Roma di Luis Enrique che a fronte dei 30 punti in classifica (ma una gara in meno) denuncia in bilancio un monte stipendi faraonico di 76,5 milioni. Ovviamente va da sé che sia la Juventus che il Milan pagano a peso d’oro i loro, rispettivamente, 41 e 40 punti in classifica: al club rossonero ogni punto è costato 4 milioni di stipendi e alla Juventus 2 milioni e 430 mila euro. La maglia nera, al solito, va all’Inter: il suo attuale quarto posto in classifica fino ad ora è costato al patron Moratti 4,14 milioni di euro a punto. Un salasso.
Tutto ciò non serve a consolare Mazzarri e De Laurentiis: la classifica reale della serie A dice ben altro. Ed è quella che determina gli umori del tifo. A tirar su il club azzurro, magari, il fatto che anche Genoa (attualmente decimo) e Fiorentina (quattordicesimo posto) hanno sborsato cifre maggiori per ciascun punto guadagnato (i viola 1,68 milioni a punto mentre 1,5 per i rossoblù). E la Lazio di Reja, quinta forza del torneo? Ha un monte stipendi più alto del Napoli (50,2 milioni) e anche quattro punti in più che fanno sì che ogni punto fin qui conquistato costi 1 milione e 520 mila euro. Più o meno siamo alla pari.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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