Patrick Cutrone, attaccante rivelazione del Milan, si racconta a La Stampa a poche ore dalla sfida alla Juventus:
“Sono al Milan da quando avevo 8 anni e Luigi Rampoldi, l’osservatore che mi portò qui, mi disse: ‘Sgobba, diventerai qualcuno’. Ho fatto tanti sacrifici. Papà Pasquale, mamma Eleonora e io: anni di pulmino dopo la scuola, un panino e via ad allenarmi. Fermandomi spesso più degli altri, rincasando alle otto di sera. Mio papà? Lui è un riferimento. Il 63 della mia maglia è il suo anno di nascita. Con mamma, mi hanno sempre dato tutto”.
Obiettivo Champions: “È il nostro obiettivo, ci crediamo. Sappiamo di giocarci moltissimo tra Juve e derby. Persino da portiere: nei Giovanissimi regionali, espulso il titolare, mi offrii io. Mi è sempre piaciuto provare un po’ tutti i ruoli. Il Milan ha sempre perso allo Stadium? Lo so. Ma noi ora siamo squadra vera e non abbiamo paura. Sarà difficile battere la Juve, ma non si sa mai. Vogliamo vincere, magari ci capiteranno poche occasioni e stiamo lavorando per riuscire a sfruttarle. Cosa faccio se segno? Esulto con dieci giri di campo. E se poi andiamo in Champions, mi raso i capelli.
Inevitabile chiusura sull’imminente rinnovo contrattuale: “Milanista a vita? Sarebbe bellissimo”.
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