Non sarà il suo Milan, come ha voluto sottolineare qualche giorno fa, ma di sicuro questo Milan, quello sceso in campo contro il Brescia, porta indelebile la sua firma, si fa bello delle sue scelte e si gode i risultati…
Se anche Allegri ha deciso di fare il modesto e di non prendersi il merito per il primato in classifica e per una squadra che ha ritrovato finalmente il gusto del gioco e del gol, chi guarda questo Milan non può fare a meno di vedere lo zampino dell’allenatore. Un allenatore che ha deciso di lasciare in panchina l’idolo di chi comanda, Ronaldinho, sempre più vicino ad un accorato addio. Un allenatore che ha deciso di cambiare leggermente la posizione di Pirlo, che ha scelto di non inserire Seedorf per inventare un Boateng novello trequartista. E le sue decisioni stanno dando i frutti sperati. Per informazioni chiedere al Brescia, battuto con un secco 3-0, risultato che forse sarebbe potuto essere anche più generoso per i rossoneri se lo stesso Boateng, Robinho e Dinho non avessero sbagliato sotto porta.
Nessuna recriminazione comunque su quello che non è stato e che avrebbe potuto essere: il Milan ha disputato un’ottima partita contro una squadra che, fin dove ha potuto, ha cercato di lottare per riaprire i giochi. Come se fosse facile.
San Siro è sempre un palcoscenico difficile e ritrovarsi sul 3-0 dopo appena mezz’ora spezzerebbe le gambe a chiunque. Perché la partita si è decisa in mezz’ora, tutto il resto è stato noia o poco più. Il Milan passa in vantaggio dopo appena 4 minuti con Boateng al suo primo gol stagionale. Splendida l’azione che porta alla rete rossonera: Zambrotta per il taglio di Ibra che, sul limite corto di sinistra, chiama all’uno-due Ambrosini. Sul passaggio di ritorno, Ibra serve Boateng che dal limite dell’area piccola non sbaglia!
I minuti passano e, nel momento migliore del Brescia, arriva la doccia fredda per gli uomini di Iachini che subiscono la rete del 2-0 dopo un retropassaggio suicida di Hetamaj, pallone troppo lento, Boateng se ne appropria e solo davanti a Sereni non può far altro che siglare il 2-0. Due minuti dopo Ibra archivia definitivamente la pratica Brescia con un gol da cineteca. Servito da Pirlo, lo svedese riceve palla in area, ma non trova spazio. Invece di cercare il passaggio per un compagno più libero, si prende qualche secondo per riordinare le idee e con un dribbling secco su Martinez, si porta in zona tiro, destro e rete nell’angolo alto alla sinistra di Sereni.
Il Milan ci prende gusto e prima che la frazione finisca sfiora più volte il 4-0, prima con Boateng e Robinho che non riescono a sfruttare un errore incredibile di Zebina, poi con una combinazione da applausi tra Ibra e lo stesso brasiliano che, però, non centra la porta.
Si arriva così alla ripresa che, però, ha davvero poco da dire: il Brescia, sotto di 3 reti, prova a limitare i danni, mentre il Milan risparmia energie limitandosi a contenere le poche incursioni di Caracciolo e Diamanti, mal supportati dalla squadra. Resta solo da sottolineare l’ingresso di Ronaldinho in campo nei minuti finali… chissà se per la standing ovation per Ibra o se per regalare qualche minuto di soddisfazione anche al brasiliano…
La Redazione
G.D.
