L’esercito della passione non ha confini, in ogni parte del mondo c’è un cuore azzurro. Anche a Suginami-Ku, uno dei ventitre quartieri speciali di Tokyo, dove vive Michiho Ando, tifosa azzurra che è tornata ai nostri microfoni. L’occasione per fare una chiaccherata a 360 gradi dal Napoli al calcio femminile:
“Non posso scegliere un giocatore solo, io li amo tutti. Ma se posso esprimere due mie preferenze dico Hamsik e Inler. Marek parla poco ma si vede che adora la maglia azzurra, che dire di uno che nella sua nazionale indossa i parastinchi del Napoli? Non ci sono parole. Cosa posso dire di Inler. E’ fortissimo, specialmente nel tiro. Anche lo svizzero ama molto il Napoli e la città. So che adora girare per il centro storico”
C’è un calciatore che hai amato particolarmente?
“Sicuramente Maradona, è stato il miglior di tutti i tempi. Mai ci saremmo sognati di battere squadre come Juve, Inter e Milan. E’ stato proprio lui ad avvicinarmi alla passione per il calcio e quello che mi ha fatto venire più volte a Napoli”
Cosa ne pensi di Mazzarri?
“E’ un grande allenatore, è capace di migliorare i calciatori. Dicevano che non era favorevole all’inserimento dei giovani, ma quest’anno li sta inserendo, soprattutto in Europa League, e loro stanno crescendo. Vorrei tanto che restasse per molto tempo per farci vincere tanto”
Che idea hai in merito al progetto societario di De Laurentiis?
“Credo nel suo progetto. Anche il mister e i giocatore sono con lui e credono di poter vincere qualcosa di importante. Forse un suo difetto è quello , ogni tanto, di parlare molto. Ci ha fatto fare passi da gigante in 7 anni, e poi ha un grande pregio: non caccia subito gli allenatori. Ho fiducia in questa società, sarà grande, anzi dovrà essere grande”
Quanta gente frequenta gli stadi in Giappone?
“Non è tanta come in Italia, nelle partite di campionato 15-20mila. Ma quando gioca la Nazionale gli stadi fanno il pieno con 60-70mila persone”.
Il Giappone ha vinto il mondiale di calcio femminile. Come procede la sua diffusione nel tuo Paese?
“Non era molto popolare, ma dopo la vittoria ai mondiali i giapponesi si sono molto entusiasmati. Le calciatrici nipponiche non hanno la stazza fisica di quelle europee o americane ma hanno una grande dote: la tenacia, non mollano mai”
Nella Carpisa Yamamay gioca Emily Yamamoto. Ci sono altre calciatrici che potrebbero arrivare secondo te in Italia?
“Non conosco molto bene il calcio femminile, so solo che qui non guadagnano bene. Alcune sono venute sia in Italia che in altre nazioni europee, per imparare le lingue e fare una full immersion nella formazione calcistica”
A cura di Alessandro Sacco
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