Lacrime. Lacrime di… pioggia per l’ultima replica dei ‘tre tenori’. Edinson Cavani, Marek Hamsik, Ezequiel Lavezzi. Anche il cielo non ha resistito e si è commosso, come se si fosse giocato sotto al Vesuvio e non nella frivola Miami. Anche se in due squadre diverse, Lavezzi e Hamsik con i Masters di Messi e Cavani con le Stars guidate da Fabio Capello, i ‘tre tenori’ erano tutti assieme sabato sera per l’ultima replica, lontano da casa, ma con il pensiero a casa. E certo rivederli uno accanto all’altro, con colpi di tacco, assist da favola e tiri in porta, un po’ di tristezzaha avvolto la serata spensierata al Sun Life Stadium.
L’addio di Lavezzi è stato fatto a modo suo: due assist uno per Sua Maestà Messi, l’altro per l’ormai cinese Drogba. Nel super attacco messo in campo da Dunga, Lavezzi si è divertito e ha fatto divertire compagni di squadra e pubblico. Dribbling, passaggi, tiri, tutto il repertorio, non è mancato nulla, fino a quando al 20′ della ripresa è uscito tra gli applausi sostituito da Dani Alves.
Un pensiero a Napoli e al Napoli con ‘el Matador’ che ha cercato il gol in tutti i modi come se fosse la maniera migliore per far ricordare l’ultima esibizione tutti assieme. Ci ha provato in ogni modo Cavani, ma Pinto, il portiere del Barcellona, che sabato difendeva la porta dei Masters non era d’accordo e c’è voluto un fallo del solito Mascherano sull’attaccante del Napoli (quasi non sembrava un contatto da amichevole) per mandare Cavani sul dischetto, quando alla fine della partita mancavano appena due minuti. Questa volta per Pinto però non c’è stato nulla da fare e così tra Hamsik, l’ormai ex Lavezzi e Cavani è stato proprio il bomber l’unico ad andare a segno.
Poi dentro gli spogliatoi un altro abbraccio, i ‘tre tenori’ si sono parlati, salutati e hanno preferito lasciare il palcoscenico di Miami distanti uno dall’altro: prima Lavezzi, poi dopo un po’ è passato Hamsik e infine per ultimo Cavani. Un po’ di Napoli che termina il suo cammino qui, lontano dal San Paolo, ma con tanti ricordi che rimarranno indelebili, sempre.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
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