Il punto di Tony Iavarone:
“Da ieri è nuovamente legittimo sperare che l’ennesimo inseguimento del Napoli vada buon fine. Lo consentono, infatti, la benevolenza della Lazio (vantaggio sul Napoli calato a meno cinque punti), la resa incondizionata della Roma contro la Juventus e lo stop registrato sabato dall’Udinese in casa del Chievo. Altri ostacoli, tuttavia, si frappongono tra la Mazzarri band e il terzo posto, ovvero la zona Champions. Oltre alla stanchezza e allo sfinimento di una rosa che spesso è ridotta ai minimi termini, provvedono anche le parole di Edinson Cavani a tenere alta la soglia d’attenzione. Già, perché se si dovesse centrare quel tanto agognato traguardo, vuoi vedere – pensano i tifosi – che i pezzi migliori del mosaico rischiano di scollarsi? Lavezzi è tentato dai richiami milionari dell’Anzhi, profondo Daghestan, mentre Cavani – solleticato da una folla di club inglesi e francesi – annuncia di non essere sicuro di restare. Beh, questi sono segnali da cogliere e soprattutto da non trasformare in allarmi. Certo, il rinnovo contrattuale ad Hamsik rappresenta un atto dovuto: lo merita il calciatore ed è un utile paracadute per il Napoli che prolungandogli il contratto evita di farlo svincolare all’estero nel 2013. Proprio la politica dei rinnovi può, però, prestare il fianco agli inserimenti di altre squadre che mirano ai goielli di casa azzurra.
I top player
Vittima di un sistema innescato proprio dalle fortune della società – ora tra quelle più importanti d’Europa per cammino e per fatturato -, il Napoli si è lanciato nella mischia con entusiasmo pari alla scarsa esperienza. Rischia di affogare come il nuotatore spintosi troppo lontano dalla riva? Il sistema-calcio consiste solo nello strapagare i migliori e trattenere le proprie stelle? Certo, spendere spendere e spendere significa non disporre di senso di responsabilità verso uno sport che sarà anche un affare, ma resta un bene comune. È pur vero, però, che senza una politica che apra ai «top player» ci si può al massimo accontentare, non certo puntare a grandi traguardi.
La qualità
Che fare? L’equilibrio rappresenta la medicina più efficace, ovvero occorre puntare al giusto mix tra gregari e protagonisti, aumentando, però, la qualità dei singoli. Ciò significherà far lievitare il tetto ingaggi, ma senza inutili azzardi. Forse anche i manager del calcio, quelli che si riempiono la bocca di parole inglesi, vorranno ammettere che è sbagliato fare il passo più lungo della gamba, e pazienza se questa è una frase sfatta”.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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