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Mesto si è ripreso il Napoli: “Dovevo andare via, ma Benitez mi ha convinto”

Lo rivolle Mazzarri, ma poi Benitez se l’è tenuto ben stretto. Un motivo ci sarà pure. Anzi no, ce ne potrebbero essere diversi. Confermato senza tanti “se” , confermato già da inizio ritiro, perché la fascia va tutelata e pure il modulo è cambiato. Ecco il motivo in più. Si difende a quattro e Giandomenico Mesto, di professione terzino destro di fascia, fa proprio al caso di un Rafa che non fa a meno di assicurarsi valide alternative sui lati, ben sapendo che il cammino è lungo, tortuoso e soprattutto senza respiro. E il cavalier Mesto (dopo l’Oro con l’Under 21 in Germania nel 2004) è un tuttofare di corsia: non solo abile a proporsi in sovrapposizione (e concludere con tiro secco e potente) ma anche arginare, chiudere cioè il varco. Così come ha fatto con estrema diligenza con Balotelli & C., prontissimo ad avvicendare un Maggio un po’ affaticato, ma anche un bel po’ acciaccato.

CONFESSIONE – «Avevo pensato di andare via» . Il 31enne di Monopoli ma con la cittadinanza onoraria di Reggio Calabria (dopo la storica salvezza da meno 11) affida i suoi pensieri e confidenze a radio Kiss Kiss, dopo l’ennesima magica notte: «Fra giocare in una medio-piccola oppure fare principalmente panchina nel Napoli, avrei preferito la prima opzione. Pur essendo molto contento di indossare questo colore. Ma poi sia il mister che la società mi hanno fatto sentire importante e adesso sono felice della mia scelta. L’importante è farsi trovare pronti (concetto imprescindibile per uno come lui che profonde sempre massimo impegno e applicazione negli allenamenti, ndc) perché in queste partite bisogna contare sempre su tutta la rosa. Cerco di guardare al lato positivo, di ottenere il massimo da ogni allenatore» .

BENITEZ – «Ha vinto molto, perciò è sicuro del lavoro che svolge e quella sicurezza cerca di infonderla pure a noi. Di trasmetterci costantemente le sue idee. Col Milan abbiamo colto un successo meritato, col bel gioco, ma anche con un pizzico di sofferenza. Cosa normale visto che si giocava a San Siro. Siamo stati bravi a rimanere concentrati, ecco perché siamo riusciti a ripeterci. Tifosi unici. Ce n’erano tantissimi anche come “infiltrati” in tutti i settori. Sono molto contento del mio impiego, il mister conta su tutta la rosa. Sta a noi ripagarlo, soprattutto quando ci sono impegni ravvicinati» .

I COMPAGNI – «Higuain è fortissimo! Ha fatto un gol stupendo, come pure quello di Britos. Ma anche la parata di Reina è stata eccezionale. Tutti poi a correre a perdifiato con l’obiettivo di portare a casa il massimo. Noi cerchiamo di vincere sempre. E’ presto comunque per parlare di esami di maturità: bisogna crescere partita dopo partita, facendo anche attenzione alle “piccole”. Giocare bene o male è anche il frutto degli allenamenti» .

SASSUOLO – «Queste squadre si difendono molto bene creando insidie a quelle che hanno fatto meglio. Ecco perché non bisogna mai sottovalutarle, Sassuolo compreso. Sarebbe un errore madornale. La Roma? Non la reputo solo una outsider. L’organico è di prim’ordine e ritengo che sia una delle squadre che lotterà sino alla fine. Noi però siamo concentrati su quei prossimi tre punti che non devono sfuggirci»

Fonte: Corriere dello Sport.

La Redazione.

D.G.

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